mercoledì 25 novembre 2015

LA MEDITAZIONE PUO' ESSERE UN LINGUAGGIO PRATICABILE PER CHI HA SUBITO UN TRAUMA...?



LA MEDITAZIONE PUO' ESSERE 
UN LINGUAGGIO PRATICABILE PER  
CHI HA SUBITO UN TRAUMA...?


Car* Tutt*che mi seguite,
 ho chiesto a Diego Barcellari, "Maestro Yoga"  del Centro Yoga Orizzonti di Pescarolo di Cremona, di partecipare integrando il mio post sul trauma. Ed ecco il suo caro contributo sulla meditazione...

"Inizio con il dire che la meditazione  è una necessità dell’uomo, come il mangiare ed il dormire, e che se in alcuni luoghi della terra si è mantenuta viva non significa che lì sia nata, anche se è noto che in oriente è più facile incontrare le varie tecniche di meditazione.
Basta osservare i bambini quando si INCANTANO nei loro giochi o recitano cantilene dondolandosi  con un ritmo continuo per capire che è parte di noi. E’ parte di noi come gli elementi che ci compongono: la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco….
La meditazione è un passo che ci porta più in profondità verso noi stessi per ricongiungerci con il sé interiore, quello che definirei il vero essere ,  figlio dell’energia celeste che unisce tutti gli esseri e che per un fatto straordinario ci permettere di sentirci individui.
Quando però si rimane troppo lontani dalla nostra origine si perde in consapevolezza Il fisico ( la terra) la mente ( l’aria) , le emozioni ( l’acqua ), e lo spirito ( il fuoco), vengono vissuti separatamente
Per questo con il trauma ci frammentiamo e blocchiamo in quell’evento la continuità della nostra esperienza, definendo quel momento un errore insormontabile: trasformando così il rapporto  con noi stessi; perdendo il contatto con l’origine e ancor più grave, rompendo il rapporto di fiducia che lega l’essere con il sistema corpo-mente-emozioni . E’ così che diventa difficile entrare in profondità ed accogliere quei segnali che ci urlano che qualcosa non va , aprendo la strada  alla disfatta totale.
Ecco allora lo scopo della meditazione: unire questi corpi separati , armonizzarli attraverso il respiro e l’ascolto.Ma non ci si ferma qui,  perché manca un elemento importante , lo spirito, l’essenza del nostro sé interiore , quella particella divina che ha bisogno di comunicare la nostra impronta originaria per la quale siamo nati. 
Qui non centra la religione, di nessun genere. Siamo esseri spirituali che fanno una esperienza materiale, è qui l’origine della meditazione

E quando la nostra natura duale, corpo e spirito, inizia a vibrare in armonia, in accordo con tutte le cellule del nostro corpo, il cervello inizia a produrre onde ALFA che ci portano su di un altro piano.  Ed è lì che incontriamo noi stessi: fermi quasi immobili ; con il respiro appena accennato; la mente rilassata senza pensieri; una pace entra   e si diffonde in noi e quando tutto è ammantato di serenità, nasce una gioia dal cuore . E’ in quel momento che lo spirito si manifesta e noi percepiamo l’abbraccio immenso , il ritorno a casa, percepiamo non più dualità ma unità : non esiste più il bello, il brutto, la gioia , la sofferenza, l’amore , l’odio. In quell’ unità ricomposta, riconosciamo una sola voce, una sola energia. E’ in questa condizione che le preoccupazioni non trovano più spazio, dal momento che  non hanno dove radicarsi perché non c’è materia ma energia, PRANA…
:-) continua...

Diego Barcellari
Insegnante del Centro Yoga Orizzonti:
Naturopata-Operatore Ayurveda-Referente metodo Kousmine

domenica 8 novembre 2015

QUANDO QUEL TRAUMA CATTURA IL PRESENTE



QUANDO QUEL TRAUMA CATTURA IL PRESENTE






Un vero film del terrore che riparte ogni volta rinnovando il trauma. Se la paura provata si riaccende quello che succede è che la nostra amigdala entra in stato di allerta. Per capirci bene, questa è la sede in cui si accende la paura, perché qualcosa di pericoloso sta accadendo:" togliti e scappa...tirati via da qui; oppure, se puoi, affronta il nemico!"E' proprio questo messaggio che da essa ci arriva!

Quando è presente un disturbo traumatico, si riattiva una memoria fresca ed emotiva che avanza 
dal nostro "archivio emozionale "come quella tremenda scena o sequenze di quel film!
 Come spiegarci quello che avviene in un'esperienza traumatica? Chi l'ha vissuta sa soltanto che arrivano flashback di quei momenti terribili che invadono il presente, spazzandolo via. E si ritorna esattamente a quei momenti, istantanei ma furibondi: con le sensazioni di perdita di controllo, paura segnalata da sintomi fisici: dalle palpitazioni,con  il respiro corto;attanagliati dalla sensazione di non poter controllare più niente e di non sapere che cosa succederà senza poterci fare  niente. se non risentire quelle sensazioni già provate.Che non si vorrebbero più, ma dalle quali è impossibile sfuggire!

Chi ne soffre deve però sapere come funziona questo "circuito", perché è questo il primo passo verso la possibilità di superare il trauma.


A tutti noi sarà capitato di vedere un bicchiere frantumarsi dopo che ci è scivolato dalle mani...

Ecco! Immaginiamoci proprio che quando succede il trauma, le informazioni che il nostro cervello riceve attraverso il Talamo, (area che riceve stimoli visivi ed uditivi , trasmettendoli poi alla Neocorteccia dove verranno elaborate in modo completo), passano direttamente, attraverso una via bassa, istantanea,  all'amigdala. Una centralina  d'allarme che segnala il pericolo, facendoci sentire la paura. Le informazioni che dovrebbero perciò essere immagazzinate da Ippocampo, il cui compito è quello di collocarle in modo organizzatissimo, appunto in una sorta di magazzino della "memoria", vengono disperse, invece!. Ed esso  perde colpi, sotto il rilascio di cortisolo, ormone dello stress che in quel momento, non riesce più a regolare . Ed è' così che entra in tilt!
E' ancora così che si frammenta l'esperienza; predomina la paura che "ferma" le scene; e registra gli elementi terrorizzanti: una registrazione fedele che si ripresenterà ogni volta dal momento che quel trauma si è fissato nella nostra memoria. Diventando un passato che irrompe spazzando via il presente, appunto.

Cosa fare? Intanto, cosa si può fare!

 Intervenire in questa situazione, che apparentemente sembra, ed è sentita, come senza uscita. Invece se ne può uscire. Diversi i livelli di approccio:attraverso la terapia breve strategica si può accedere a quel vissuto e ricomporlo. 

A livello psico-fisico ci sono tecniche integrate: attraverso una "presa di consapevolezza" sulle modalità naturali che il nostro corpo e cervello ci dispone.Noi addetti ai lavori le definiamo "coping": risorse vere  e proprie, pronte per essere abilitate attraverso modi innovativi di affrontare i contenuti dolorosi traumatici, suscitando così la condizione di RESILIENZA. 

Uno dei più efficaci coping è l'attività fisica: nel rapporto con la natura, il corpo e la sua esperienza percettiva e propriocettiva si realizza in tutto il suo impatto pieno;pensiamo che la semplice camminata veloce produce effetti del tutto simili ai più potenti antidepressivi ansiolitici. Induce aumento di BDNF (fattore nervoso di derivazione cerebrale, F.Bottaccioli 1998). Per intenderci, questo vuol dire che semplicemente camminando a passi veloci, guardando l'orizzonte e respirando "inspirando di naso ed espirando con la bocca", il nostro cervello funziona al top: migliora la sua plasticità; aumentano i fattori protettivi e l'attività ippocampale. Quindi, proprio quell'area stressata, viene "naturalmente" potenziata rigenerandosi. E tutto questo, semplicemente mettendo in moto il nostro corpo in un ambiente quanto più naturale( percorsi ciclabili; parchi ed in presenza della natura.) La frequenza e regolarità sono condizioni necessarie: infatti se non tutti i giorni, abbiamo osservato che i tempi utili sono almeno 4- 5 giorni.


Altra interessante attività di integrazione è la meditazione. E qui chiederei al mio stimato amico,Diego Barcellari, Maestro Yoga ed Ayurveda del Centro Yoga Orizzonti di Cremona, di raccontarcela prossimamente, approfondendo la conoscenza di questa "disciplina".


Continua a seguirmi:-) 


E se mi vuoi scrivere, la mail cui dovrai riferirti è: 

annamaria.agnano@gmail.com







mercoledì 14 ottobre 2015

VIVA LE NONNE...E LE NUORE NEO-MAMME




VIVA LE NONNE...E LE NUORE NEO-MAMME
Perché fidarsi di loro?
Oggi, una nonna mi ha raccontato che sua nuora, da due giorni neo-Mamma di una meravigliosa  bambina, è molto preoccupata perché la piccola si addormenta e non mangia come dovrebbe  secondo le regole del corso pre-parto. La nonna ricorda che ai suoi tempi, solo ieri per  intenderci, il sonno era considerato un cibo. A tutti gli effetti!
Saggezza popolare o saggezza"scientifica?

QUANDO LA SAGGEZZA E' CONOSCENZA "BEN INFORMATA".

Il Sistema Limbico, di cui vi sto parlando perché possiate farlo diventare il Vostro più grande amico,  contiene un'area grande come un pisello che pesa 4 gr. e si chiama Ipotalamo: una stupefacente parte di questo sistema. Tanto che viene detta" secondo cervello". Ne parlerò ogni volta, quanto basti perché entri nella vostra giornata!    

Lui è il vero responsabile che regola fame, sonno, veglia, calore e pressione, crescita. Emozioni.  Senza di lui non ci saremmo adattati all'ambiente così come abbiamo fatto sino ad oggi, come gli esseri più adattivi e capaci di  risposte "INTELLIGENTI" .
E' lui, l'Ipotalamo, che ci regola l'equilibrio; che ci sveglia e ci fa dormire; mangiare; sentire la sete; fare sesso; senza di lui che controlla, saremmo come serpenti, a sangue freddo. E non credo che ci sarebbe da divertirsi...Questa è una bella notizia per quelli che lamentano sfortune di genere... capite che Vi poteva andare anche molto peggio? 

Le mamme, perciò, soprattutto quelle la cui Neocorteccia reclama il diritto di conoscere come gestire i loro piccoli cuccioli,  devono sapere e fidarsi delle giuste informazioni delle loro Nonne sagge. Ancora una volta , se Sistema  Limbico e Neocorteccia vanno a braccetto e fanno salotto, le Mamme sono serene; le loro creature stanno bene e crescono...E Le Nonne? 
Quelle sagge possono dirsi soddisfatte perché le loro nuore sapranno fidarsi di loro quando le tranquillizzeranno.
Perché se la piccola non si sveglia per mangiare, lei,la mamma potrà cogliere quel tempo per pensare a se stessa; leggendo un buon libro; o guardandosi un film...o qualsiasi altra cosa piacevole. Anche dormire.E se le cose poi dovessero mettersi proprio bene, se nei paraggi ci fosse anche il neoPapà, sarebbe ancora lui, il nostro Ipotalamo con i suoi neuroni a stimolare il rilascio degli ormoni sessuali...mentre le manovre emozionali ed il corpo saprebbero bene come condurre il gioco erotico.
Niente male, che ne pensate, neo-Mamme e neo-Papà. Non è ora di godersela?

In tutti  questi casi, la Neocorteccia sa trovare i modi per distendersi ( senza tendersi) lasciando fare all'Ipotalamo ed al Sistema Limbico il suo corso. In piena sintonia con lei.  
E quando sarà ora,  la piccola, grazie all'ipotalamo  "si sveglierà "urlando per la "fame"; mentre la mamma, potrà continuare a procacciare il latte giusto per la" prole"! Perchè il controllare è lì, vigile  a stimolarne le sue ghiandole mammarie; oltre che, rilassata dall'ossitocina,(che produciamo quando siamo sotto l'effetto dell' 'amore e in stato di relax)
 e dalle cose piacevoli che si è concessa e che le fanno effetto, dandole uno stato di benessere, lei, imparerà a sentire e riconoscere l'allattamento come magico momento da vivere...

Se conosci, l'ansia la eviti! E te la godi, la vita... 

Scrivimi se vuoi farmi domande al mio ind: annamaria.agnano@gmail.com

venerdì 2 ottobre 2015

COSA FARE QUANDO ABBIAMO UN PESO SUL CUORE?





COSA FARE QUANDO ABBIAMO UN PESO SUL CUORE? 


Questo il quesito che mi è stato posto come tema di una conferenza. Per prima cosa, mi sono immaginata di considerare con le persone che incontrerò che "se ci poniamo una simile domanda " siamo consapevoli che ci sta succedendo qualcosa. "Se conosciamo" allora vuol dire che è la nostra Neo-Corteccia che ce lo suggerisce. Siamo consapevoli e sappiamo di esserlo! E nella nostra percezione di saper rispondere a tutte le altre domande che ci siamo fatti sino ad oggi, sentiremo di avere la fiducia necessaria per trovare soluzioni altrove, e ancora! 

La Neo-corteccia sa trovare soluzioni: 
è logica e sa cavarsela...Studia le mappe; sa navigare ed esplorare e conoscere. Di tutto: dalla logica alla fisica; dalla psicologia agli scacchi con cui ama giocare! Però, poiché è brava a controllare, può anche eccedere nel controllo e se questo succede, allora chi ne soffrirà sarà il nostro Sistema LimbicoChe, se succede, ci manda in ansia e distress: meglio evitarli, perché "ci infiammano"e abbassano il nostro Sistema Immunitario.  E allora rischiamo disturbi e malattie, anche serie, se non viene interrotta la fonte dello stress!

C
hi è il Sistema  Limbico?
 Proviamo a seguire di nuovo la domanda d'inizio del "peso sul cuore": ecco, il Sistema limbico a proposito di chi è, è quello che si occupa del dolore cardiaco se in quel momento vi è un danno a  carico del cuore ; e come ce lo segnalerebbe? Con il dolore che ci permetterebbe di allertarci, correre al pronto soccorso e salvarci la vita, se fossimo in una simile situazione. Riuscendo a sentire meno dolore grazie alle endorfine ed  encefaline , gli analgesici(oppioidi) che vengono rilasciati in situazioni in cui appunto insieme alla Neocorteccia, il Sistema Limbico deve occuparsi di farci arrivare nel più breve tempo possibile al  pronto soccorso!  Questione di morte o di vita... 
Il Sistema limbicoper intenderci, è quello che ci dà un messaggio istantaneo: "togliti dalla situazione in cui sei e stanne alla larga!"
Il Sistema limbico ci  segnala le emozioni la paura e la rabbia, quando siamo in una situazione di pericolo e dobbiamo scappare o lottare. O lo stress ,  se stiamo affrontando  o dovremo affrontare un cambiamento. O semplicemente se abbiamo sonno o una fame da lupi! E di sesso!  O se sentiamo freddo o troppo caldo: e senza saperlo noi, è lui ad occuparsene. (L'Ipotalamo, che fa parte del Sistema Limbico, è un'area grande quanto un pisello, e lì si esprime la più elevata capacità di autoregolazione: battito cardiaco; pressione; zuccheri ematici;  temperatura).
Oppure l'amore che sentiamo  verso i nostri piccoli , le coccole che riserviamo loro; la protezione nei loro confronti. (Ossitocina è l'ormone che esso produce in queste situazioni e senza che noi lo sappiamo! ) Mentre è la NeoCorteccia a farcelo sapere l'amore, ne siamo coscienti : ne parliamo e conversiamo con gli amici. O lo dichiariamo alla persona amata. Sapete di che sto parlando, vero?
 Lui, il Sistema Lmbico, invece, opera senza di noi e bene anche. Se non gli impediamo di fare le cose che deve: proteggerci:allertandoci con l'adrenalina necessaria a farci scappare o affrontare la situazione pericolosa! Per poi saperci concentrare e superare il pericolo grazie alla noradrenalina e dopamina, neurotrasmettitori con cui è in grado di alzare la soglia percettiva. Rendendoci più abili ad adattarci e a risolvere problemi in modo innovativo e creativo.

Se Neocorteccia e Sistema Limbico 
sono in sintonia il nostro orizzonte è garantito. Possiamo dirci felici, ricchi ed in salute: anche se il nostro meccanico ci informa che il guasto alla macchina è la frizione da cambiare; e se il nostro collega non è collaborativo. E se poi Voi dovete prendere una decisione per la svolta della vostra vita, beh, potete dormire sonni tranquilli! Sarà la loro collaborazione, a farvi decidere per il meglio. Persino se si tratterà di decidere di smettere di pagare l'affitto e decidere di chiedere un mutuo in banca.Con i tempi che corrono? Fidatevi della loro decisione ! Ché è la meglio...  

Continua...  :-)

Dott. Annamaria Agnano

Psicologa, Psicoterapeuta, Sociologa.





















venerdì 25 settembre 2015

E' DAVVERO INEVITABILE AMMALARSI?

Con la conferenza di Ottawa (Canada, 1986), 29 anni fa per l'esattezza, l'’organizzazione mondiale della Salute (OMS)aveva discusso e redatto il DOCUMENTO FONDATIVO DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE  SECONDO l’APPROCCIO SALUTOGENICO* (A.Antonovsky,1979),
 coerentemente alla definizione di Salute che viene descritta come
 "...stato di completo ben essere fisico, mentale e di competenza sociale”(OMS, 1948)".
Dal 1948 dunque l(OMS ha definito cosa deve essere la Salute e come deve essere PROMOSSA!E promuovere è ben oltre che prevenire...Pro-muovere vuol dire che si va a sviluppare una serie di fattori che si sono valutati come scientificamente validi per fare salute; che la salute è dentro di noi; che siamo in grado di resistere e risalire anche di fronte agl URTI  più gravi e terribili della vita.Ossia che possiamo STARE BENE e GODERE DI SALUTE E GENERARE SALUTE! 
E che il Modello di Salute pubblica deve essere perseguito ed applicato dalle politiche di un modello sociale politico ed economico fatto per il BENESSERE della persona e della collettività!Proprio come secondo la dichiarazione dell'OMS del 1948!
Perché non è stato realizzato un Modello di Salute pubblica                   

Gli addetti ai lavori, gli esperti, si spiegano che a non portare avanti questo importante documento, sia stata la mancanza di un'organicità; la chiamano framework ! Con problemi interni al movimento della promozione alla salute(IUPHE,2007; Hills and Mac Queen, 2007). 
Tutti i riferimenti per chi volesse approfondire, sono linkati in fondo alla pagina.

Come nasce la Salutogenesi
 Siamo negli anni 60 ed  A.Antonovsky  PhD, (December 19, 1923 – July 7, 1994) sociologo americano- israeliano, riceve dal suo governo l'incarico   per uno studio sociologico sulla relazione tra  stress, salute e benessere. In particolare, lui  seleziona  l'adattamento delle donne alla menopausa, scegliendo donne di diverse etnie, tra cui quelle ebraiche che erano sopravvissute ai campi di concentramento: e cosa rilevò il suo studio, con sua grande  sorpresa? Che queste ultime erano riuscite ad adattarsi anche alla menopausa, rigenerandosi e ricostruendo la propria vita. Ancora una volta e nonostante TUTTO quello che avevano vissuto con l'Olocausto! A.A.mise in evidenza che a funzionare bene erano state le Risorse Generali di Resistenza (General Resources of Resistance): era qui che si giocava la partita! E si gioca tutt'ora...

"Perché alcune persone in presenza delle medesime gravi condizioni avverse rimangono in buona salute, mentre altre si ammalano? Perchè “stressori” (agenti stressanti) anche molto intensi non sono sempre patogeni? Che cosa mantiene le persone sane? Che cosa fa muovere le persone nel continuum salute-malattia verso il polo della salute piuttosto che verso il polo della malattia?"*
*Queste domande diventano un  suo motore di ricerca per 30 anni e già nel '79 A.A.elabora il concetto di "SENSO DI COERENZA" che diventerà una teoria ed un questionario, SOC, per indagare lo stato di Salute, tradotto in 33 paesi in tutto il mondo.

Il fiume della vita: siamo in un flusso in cui la salute è esattamente dentro al flusso stesso
Il fiume è una metafora dello sviluppo della Salute. Secondo Antonovsky, il rischio di ammalarsi è simile alla caduta in un fiume. Pertanto non è costruendo ponti che la medicina può abbattere il rischio. In tal caso, essa si limita solo a curare le persone che sono già cadute nel fiume!   Invece, lui pensa che  le persone devono essere aiutate ad imparare a nuotare (Antonovsky 1987). Anni dopo, due autori, Eriksson e Lindstrom (2007) invece, usano la metafora del fiume come il flusso della vita in cui dobbiamo imparare a nuotare...per non cadere nella cascata (che rappresenta la morte e la malattia) 
(passando così da un modello della medicina che cura ad uno della Educazione e promozione della Salute che permetta alla "persona di prendersi cura di sé".

Educazione alla Salute e promozione della Salute
Fare l'ABC della salute: educare per mettere le persone in grado di prendersi cura  (ritornando alla metafora del fiume, si tratta di insegnare a nuotare!). Promuovere la salute significa considerarla come un diritto della persona.  E perciò la società civile se ne deve far carico, non la medicina che cura la malattia quando questa si presenta; soprattutto occuparsi del benessere e della qualità della vita. Intervenire per favorire la percezione della Salute nelle persone.
"La promozione della salute è un processo culturale, sociale, ambientale, economico e politico. L’approccio salutogenico ha proprio come obiettivo, quello di rafforzare il potenziale di salute delle persone in modo che la buona salute sia il mezzo per avere una vita felice e produttiva. La Carta di Bangkok per la Promozione della Salute è il primo aggiornamento della Carta di Ottawa (WHO, 2005)".                                                
Il concetto chiave che A. Antonovsky elaborò come teoria nel 1979 è quello del SENSO DELLA COERENZA: sapere di avere un orizzonte di vita e percepire il proprio futuro;saper comprendere la realtà in cui viviamo; saper trasformare gli eventi dolorosi e stressanti sottraendosi alla loro influenza e fronteggiarli usando i coping, ossia modi, strategie creative di resistenza.Ed aumentando i propri spazi di manovra...(Continua... :-)

 AnnamariAgnano


Approfondimenti
link:http://allegati.usl4.toscana.it/dl/20140422155503786/Salutogenesi_2008 
Eriksson_Lindstrom.pdf

http://annamariagnano.blogspot.it/2015/09/la-scienza-per-strada-la-gravidanza.html


*"Antonovsky scoprì che non è l’agente patogeno in sé a creare la malattia, ma é nel suo confronto con le Risorse Generali di Resistenza (General Resources of Resistance) che si gioca la partita. Esse si riferiscono alla proprietà di una persona o di una collettività di attuare un coping(modo di affrontare le avversità ed i problemi) positivo rispetto ai fattori di stress innati nell’esistenza umana" 


*Il termine salutogenesi è formato dalla parola latina salus, salutis = salute, e dalla parola greca genesi = origine, inizio, derivazione.

sabato 12 settembre 2015

la Scienza per Strada : " La Gravidanza Leggera"



LA GRAVIDANZA LEGGERA

Cari Amici, Ben ritrovati, dopo qualche post fa!


A distanza del  post del 9 Marzo 2014*:PSICOIMMUNOLOGIA: 
"La Scienza per strada",
eccomi qui, a raccontare la storia di un Gruppo di persone, medici e non; psicologi e non, terapeuti, che INSIEME  stanno cercando di fare un PERCORSO: mettendo le loro conoscenze e specialistiche, competenze e voglia di ricercare; con uno spirito "di confronto e di integrazione". Convinti di poter meglio fare insieme:co-operando, collaborando; uscendo dai nostri personali "orti" come si dice; dalla certezza della propria bravura ed infallibilità; o dal puro interesse a sviluppare "solo"il proprio percorso individuale. Per fare, invece, attraverso una modalità comune e condivisa, la Scienza per strada; che cammina con le persone; che le prende per mano, orientandole... perché SI PRENDANO ESSE, CURA DI SE'.

Trasmettere, divulgare, affidare alle persone che vogliono far parte del PERCORSO . Non soltanto ascoltandoci parlare di Salute; certo, noi  Esperti abbiamo le "formule";e queste, però,sono magiche solo se intervengono le persone; la persona che "fa la sua Salute" insieme a noi. Ed un terreno fertile, lo coltivi se lo prepari alla semina; se lo idrati, concimi, togli gramigna...Così mi dice un agricoltore dei nostri tempi ché "è biologico e fa biodinamica".

La "scienza per strada" richiede medici, terapeuti e scienziati "INSIEME" illuminati, che condividano a monte la visione di una SALUTE comune. Il BENEDITUTTI .E questo , però, lo fai INSIEME. E affidando alle persone se stesse!
Lo ricorderò sempre e mai vorrò dimenticarlo: quando 4 anni fa ho fatto io stessa un intervento importante e "tosto", il chirurgo 
Dott.B. Violante, Ortopedico di Napoli, dopo aver guardato le mie lastre mi disse" Annamaria, nessuno di noi chirurghi, io o i miei colleghi, ti devono operare. Sei Tu che ti devi operare: solo da Te può nascere questa profonda decisione...Certo è a noi che devi affidarti...Ma prima a Te! Mi chiedeva di prendermi cura di me, mi spiego?
Io avevo paura e certo non collaboravo né con me stessa, né con chi si aspettava che io mi affidassi.

Oggi è la consapevolezza operativa della persona a "farle prendere cura di sé", e ciò diventa il frutto di conoscenza e scienza che scendano nella vita; negli stili di vita e di relazione del singolo e dei gruppi; per calarle nella pratica quotidiana, nei piccoli gesti o meglio, nel moltiplicarsi dei gesti "verso lo  sviluppo dei fattori della Salute". 
E non solo cibo ed alimentazione; non solo prevenire per non curare. Non solo programmi e protocolli; non solo cura e salute contro incurabilità e malattia. Si alla prevenzione e però c'è dell'altro:"in Noi esiste la malattia e la guarigione(Angelo M. Di Fede , Immunologo di Parma); il dolore che ferisce e quello che diventa stimolo per uscire, cambiare e crescere (Questa è mia!) 
Se non sintetizziamo gli amminoacidi con i quali tenere in funzione i processi che ci permettono di riparare i danni tessutali, come ci dice Paolo Mainardi (Chimico - Fisico e Ricercatore di Genova, che ha fatto importanti ricerche  sulla correlazione tra  metalli pesanti e psicosi infantile), i tessuti non vengono riparati e quindi segue la malattia. 
Anche l'ansia e paura sono "funzionali" per rispondere meglio, e adattarci, ai "cambiamenti"; a reagire con ARDORE! Ma se in eccesso, prendono risvolti patologici. Che  possono "ardere" ed invalidare la vita!

Ecco dunque perché un GRUPPO di  Noi Esperti di campi differenti, con una formula integrata, vuole APRIRE lo sguardo terapeutico ed incentivare la formazione ed informazione per  una CULTURA DELLA CURA DI SE'; "pensare" alla persona come TUTT'UNO: stratificata ed attraversata da relazioni strette tra mente cuore e cervello;con la mente che non è nella testa ma fuori,
come dice il neurofisiologo F. Varela. Che "anima",  tra ambiente e relazioni, risposte adattive efficaci; con la capacità di acquisire con intelligenza ed in primis, la responsabilità di prendersi cura di sè.

Non scopriamo nulla di nuovo. La medicina cinese già 4mila anni fa sapeva approcciare in modo "olistico"la cura alla  malattia con un occhio alla "guarigione"
Oggi, Colleghi illustri e meno visibili, stanno facendo un lavoro di ricerca e di cura.  Le conoscenze, a prova scientifica o in via di ricerca, sono strabilianti...Quanto conosciamo di più!

E tuttavia, la nostra Intenzione è di muoverci in uno stesso, unico terreno in cui la biodiversità, lo vediamo,  costruisce la vita che continua. Una gran bella idea...di cui prenderci "CURA" per metterla in cammino.

UN CARO AUGURIO al GRUPPO dell'ASSOCIAZIONE 
PSICOIMMUNOLOGIA ITALIANA "DifendiAMO La Salute".

lunedì 9 marzo 2015



PSICO-IMMUNOLOGIA: 
"PERCORRERE LA SCIENZA PER STRADA"


Un post tutto speciale, questo!



Evidentemente abbiamo bisogno,"Noi illuminati...?" dalla scienza e conoscenza, di praticare una "SCIENZA PER STRADA" calandola tra la gente, informando e formandola!
Ascoltando la biologa nutrizionista dott. Carla Marzetti , mi si sono sviluppate onde energetiche moltiplicate.
Il contributo di Carla Marzetti è iniziato con una ripresa di Rita Levi Montalcini che rispondeva semplicemente alle domande di un gruppo di giovani scienziate, sedute a terra, intorno a lei, seduta su una sedia da giardino, in un parco immerso nel verde; vecchia e luminosa come la "vera stella": la più luminosa, SIRIO!
"Come è riuscita?" Come ha fatto?" ...Una richiesta semplice e preziosa per imitarne l'opera e l'impegno...Le chiedevano di più che una lezione magistrale: di essere per ciascuna, una GUIDA LUMINOSA"!
 " Sono stata prima di tutto un'artista...creativa e mi sono lasciata guidare dall'arte, dalla fantasia...dalla mia immaginazione, nel fare il mio lavoro di ricercatrice! E se vi devo dire, è stata mia sorella ad ispirarmi, lei sì che è stata una grande artista..."
Un'emozione fortissima la mia, mentre ascoltavo lo scroscio di applausi.
E poi, subito dopo, sono seguite la forza delle parole di Carla M. che spiegava la possibilità di "analizzare il sangue con un prospetto di luce, attuale ed attuabile nel suo laboratorio, grazie ad un microscopio evoluto che le permette di fare una lettura previsionale di patologie future! (Chi ne volesse sapere di più, può trovare cercandola con il semplice clik...dove e come opera nel suo laboratorio di Val Sambro di Bologna)).
Parole di speranza, di fiducia e determinazione, le sue. Quelle che TUTT* NOI vorremo sentirci dire quando viene il momento del dolore, della malattia, nostra o di chi ci è caro!
Ed allora, mentre attendevo di dare il mio contributo sulla "PERCEZIONE SOGGETTIVA DELLO STRESS" ( è così che avevo deciso di comunicare con i partecipanti, toccandoli nel vivo di una possibile e diretta partecipazione!), sentivo intimamente che il Progetto Psico-Immunologia mio e del prof. Angelo M. Di Fede, andava esattamente nella stessa direzione "luminosa "; esattamente come quella piccola e travolgente donna scienziata ci faceva vedere attraverso il suo microscopio. 
Con la stessa generosità e luminosità che Rita Levi M. ci trasferiva con forza, come se fosse presente nella stessa stanza, con noi.
Eravamo lì, io e Angelo M. Di Fede, immunologo di Parma,  per diffondere un linguaggio scientifico a tutte le persone e per PROMUOVERE il ben Essere della Salute, a partire dalla nostra  capacità di collaborare "lavorando insieme" e con il confronto delle nostre reciproche conoscenze: e soltanto così in una visione di progresso della conoscenza! Alla fine, un partecipante, "Atos", ha espresso apertamente la sua soddisfazione 
"perché  gli erano arrivate le risposte che cercava in quell'incontro di divulgazione di buone pratiche per prendersi cura di sè...tra malattia e salute! Sono venuto qui perché sto cercando dei buoni motivi per smettere di fumare...molti anni fa avevo smesso per 3 anni...E poi ho ripreso ed ora vorrei riprovarci...ma?! Vorrei cambiare, dico a me stesso...ma non so come fare a cambiare!" Finalmente uno spazio e tempo per sentire come realizzare il mio bisogno di entrare in contatto e rapporto con il mio dolore...con i miei sentimenti...Con le mie paure!"

Questa, la sua testimonianza e delle persone che senza dirla a parole,  la manifestavano silenziosamente, assorte e concentrate: preparate a voler conoscere, essere in...formate. Già: cioè a dare forma alla conoscenza...farle prendere un percorso consapevole 
ed intelligente!
Per diventare "abili"e "competenti" nel cercare le loro risposte nel sapersi promuovere come "artefici" del loro destino; ed alleati della loro Salute! Finché c'è; o quando essa è a rischio...!O quella delle persone care...
Un mondo scientifico "razionale ed illuminato" non può che promuoversi attraverso  il confronto ed il lavoro di gruppo; di discipline diverse che sappiano mettersi per strada, in mezzo alla gente. Collaborando e trovando nei loro specifici linguaggi e visioni, la creatività ed immaginazione, che sono basi della vera scoperta scientifica.

                                                    "Per fare un albero ci vuole il seme..."
La Vostra AnnamariAgnano



martedì 24 febbraio 2015




PSICO-IMMUNOLOGIA
LE DIFESE IMMUNITARIE E LE DIFESE PSICOLOGICHE: UN UNICO SISTEMA IMMUNOLOGICO



Oggi anche la medicina più avanzata si sta occupando delle emozioni ed in particolare, lo fa attraverso l'approccio multidisciplinare, ossia di varie discipline che insieme studiano per scoprire nuovi contributi a vantaggio della salute e del benessere della persona. 
Gli studi di ultima generazione, definiti  come pnei (ho già  evidenziato questa tipologia di studi nel post "W l'Eu...stress" del 24/09/14) sono fatti da varie discipline che si incontrano e confrontano; per affrontare la patologia, la cura e la
salute di cui  l'organismo umano è capace. Il tema di oggi, molto interessante, è quello relativo ai temi della malattia, alle possibilità della guarigione, rivisitate in un confronto tra psicologia e l'immunologia. 
In una domenica di Gennaio, attraversando un suggestivo paesaggio innevato tra Modena e Parma, ho incontrato ed intervistato il Dott. Prof. Angelo R.M. Di Fede, Allergologo e Immunologo di Parma.
Il suo primo concetto chiave è che i segnali della malattia sono molteplici ed è  il Nostro Sistema Immunitario a inviarceli
Secondo la sua lunga e significativa esperienza medica, integrata dai più recenti ed avanzati studi ad evidenza scientifica, sapute riconoscere, quindi intercettate e decodificate, queste segnaletiche "protettive"possono permetterci di bloccare la malattia. Questo è un possibilissimo obiettivo: per la  persona che considera i suoi segnali ; per il medico soprattutto che li "sa cogliere e inquadrare"!


Le Emozioni sono al nostro primo oggetto di incontro e confronto. In particolare parliamo di ansia e paura; del controllo dell'ansia, della paura. E quindi, della "NECESSITA/ POSSIBILITA' di imparare a RICONOSCERE GESTIRE L'ANSIA. e le EMOZIONI!
L'ansia e paura, in questo intreccio di domande e di confronti che le reciproche discipline ci permettono, le riconsideriamo in una valenza del tutto positiva: lui, da immunologo interpreta l'ansia come un primordiale campanello d'allarme che segnala la patologia in corso da parte del sistema immunitario. E quanto mai, Egli conferma la necessità di "avvalersi dell'ansia" intercettata e da interpretare, come una comunicazione intelligente del nostro organismo: capabile e resiliente (riferimento al post su resilienza e leadership integrale del 23/04/2013) nel quale sono indelebilmente scritte la malattia e la guarigione; la salute; come effetti di conoscenza e consapevolezza da parte di ciascuno di noi. E della medicina avanzata e illuminata che vuole diffondersi, coinvolgere la persona e non solo nella malattia, quanto nella Prevenzione
Il Dolore, altra segnaletica che ben oltre la sua soppressione, va individuato e riconosciuto in quanto portatore utile e funzionale del nostro meraviglioso sistema unico, in cui le cellule intestinali si connettono con quelle del cervello, del fegato, del polmone, dei reni, etc. Le difese immunitarie sono all'80% proprio nell'intestino: nella flora intestinale, oggi definita da studi evoluti come Microbiota. E che le emozioni (la paura che controlla l'ansia; l'angoscia e il dolore; l'impotenza) si muovono in un sistema a feedback e quando siamo sotto stress (e quanto lo siamo oggi più che mai? ), non fanno altro che mandare in tilt questo perfetto e delicatissimo sistema di difese. Allora è necessario non toglierle le emozioni; non superarle con il farmaco! Entrare in sintonia con queste "sentinelle affettive" e comunicare con esse. E rafforzare anche quindi le difese immunitarie attraverso le difese psicologiche.

Dr.ssa AnnamariAgnano in collaborazione 
con Dott. Prof. Angelo R.M. Di Fede, medico chirurgo; 
Specialista di Allergologia ed Immunologia; Igiene e
Medicina Preventiva.

Puoi approfondire scrivendomi in mail all'indirizzo posta mail: annamaria.agnano@gmail.com