mercoledì 6 marzo 2019









RISVEGLI DI PRIMAVERA CHE IL CUORE SA
Quando pensiamo alla primavera, solitamente, sentiamo come una sorta di fremito del risveglio. E difatti, associamo alla stagione primaverile il risveglio stesso del  nostro corpo e dei sensi:  l’energia primaverile diventa la fonte della nostra stessa energia rinnovata. E dunque a proposito di risvegli e di rigenerazione dell’energia, oggi parliamo di cuore e lo facciamo con risultati scientifici alla mano che ci dimostrano come Il nostro cuore è capace di “risvegli” sempre ed in ogni stagione.

 LA MATEMATICA DEL CUORE
Attraverso la lunghissima esperienza di studio e ricerca realizzata dall’Istituto californiano Heart Math (letteralmente “matematica del cuore”), sono stati comunicati e diffusi rilievi misurabili sulla complessa attività cardiaca che il cuore genera.  Il cuore è a tutti gli effetti un cervello e parla come il cervello: attraverso 40 mila neuroni che producono un ormone antistress, l’ossitocina. Un’attività nervosa cardiaca che può arrivare a coinvolgere anche 120mila neuroni impegnati in un lavoro straordinario, in grado di generare stati di benessere e salute che corrispondono alla “resilienza”.  Uno stato fluido di benessere ma anche di vigore e resistenza. Infatti, resilienza  è riferita come “la capacità del nostro organismo di saper  reggere agli urti e alle avversità della vita. E ad evolversi”.

IL CUORE E’ UN CERVELLO RAFFINATO CAPACE DI RACCOGLIERE  INFORMAZIONI  DAL NOSTRO CORPO, DALLE NOSTRE EMOZIONI E TRASMETTERLE AL NOSTRO INTERO SISTEMA.
Questo tipo di attività così complessa è in grado di attivare una farmacia interna potente per cui possiamo pensare che la nostra salute non sia semplicemente il non essere malati, quanto uno stato, una condizione, di benessere e di potenza  vitale. Duratura, presente come un potenziale  che si può attivare in qualsiasi momento, anche in situazioni “negative”. Un cervello potente quello del cuore,  che ogni giorno ci mette in una costante leggerezza ed energia verde con le emozioni positive. Infatti , la ricerca realizzata presso l’ Heart math center, ci ha dimostrato come le emozioni positive quali la gratitudine, il valore di sé, la comprensione e compassione, l’amore; la fiducia; ma anche i ricordi belli di esperienze positive, mettono il cuore in una funzione di “coerenza cardiaca.

CHE COSA INDICA LA COERENZA CARDIACA?
E’ una funzione che corrisponde alla variabilità dell’intervallo tra un battito cardiaco e l’altro: questa variabilità, se regolare attraverso onde dette sinusoidi”, mette il cuore in una condizione di massima funzionalità, producendo con tali onde sinusoidali  un campo elettromagnetico che  ossigena potentemente il cuore, arriva al cervello ed al cervello enterico (il terzo cervello intestino). Il cuore senza sforzi e rapidamente,  invia segnali al cervello per modificare le reazioni di stress che il corpo vive.
Questo campo elettromagnetico non è limitato al nostro corpo ,ma lo attraversa e si amplifica al suo esterno, arrivando agli altri con cui siamo in relazione. In  questa  condizione ottimale di variabilità cardiaca ( HRV è la misura di variabilità della frequenza  cardiaca, ) le cellule del cuore si comportano esattamente come cellule nervose: ecco perché il cuore è un cervello assai raffinato, che è in grado di produrre, con la sua comunicazione sinusoidale, un ormone assai prezioso per il nostro organismo: l’ossitocina. Detta anche ormone della maternità perché l’ossitocina apre il parto al momento della nascita ; ma anche ormone dell’amore prodotto nell’ amplesso erotico. La scoperta però oggi va ben oltre! Sappiamo anche che quando il cuore è ben ossigenato dalle onde sinusoidi, produce questo ormone antistress che genera un pieno benessere e vigore:  in tale condizione viaggiamo fluidi, concentrati e carichi di energia vitale. Fantastico, vero?

COSA SUCCEDE PERO’ SE IL CUORE NON SI TROVA IN QUESTA CONDIZIONE? E’ CAOS CARDIACO!
Se siamo preoccupati, intimoriti dalle cose che non vanno come vorremmo, se proviamo  emozioni negative come paura e rabbia, con gli effetti che esse ci portano (risentimento, rivendicazione, frustrazione) entriamo in stati di squilibrio emotivo e quindi di ansia e stress del corpo: è in questa condizione che il cuore riduce la sua variabilità ed entra in “caos cardiaco”. Che intercetta immediatamente il nostro respiro: entriamo in apnea. E poi, in una escalation che aumenta la condizione di stress e della nostra risposta allo stress, entro un circolo vizioso pericolosissimo. Dal momento che è così che si costruiscono strati di accumuli di stress verso condizioni progressive patologiche: quanto più pericolosi quando spesso silenziosi. Pensiamo soltanto all’’infarto che diventa mortale quando non dà alcun segnale di dolore cardiaco.

Quando il cuore respira, ci fa respirare , ci ossigena e ci fa modificare lo stato di stress, ma solo e soltanto se lo addestriamo : mettendolo in stati emozionali positivi; ricercando immagini mentali con bei scenari; senza più cercare ragioni personali per cambiare. Cambiare, infatti, sembra proprio diventata una possibile decisione: piccola e semplicissima. Puoi decidere in pochissimi minuti di cambiare rotta ed invertirla: dal quotidiano che ti delude; da ciò che desideri e che non arriva; da aspettative senza prospettiva; persino oltre alla tristezza che provi per ciò che ti manca. Ed invece, intraprendere la strada del cuore: affidarti al suo respiroChe non vuol dire” rilassati”, “medita”, “combatti lo stress”.                                                                 
Il piccolo e semplice imperativo sta nel “concentrati sul respiro e cambialo! In un minuto o poco più : respira attraverso il diaframma ; con la respirazione bilanciata. Entra nell’ equilibrio che il nostro cuore ben conosce, perché antiche memorie di questo equilibrio, lui le ha! Dobbiamo solo imparare a fermarci e farci guidare dalle sue onde.                                                            

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