sabato 21 maggio 2016

A PROPOSITO DI ATTACCHI DI PANICO...VOGLIAMO DIRLA TUTTA?



A PROPOSITO DI ATTACCHI DI PANICO...VOGLIAMO DIRLA TUTTA?



Qualche giorno fa una persona che  soffre di attacchi di panico mi ha contattata per un parere.

Dall'idea che si è fatta attraverso le diverse informazioni, evidentemente prive di valore scientifico, mi riporta" che il suo disturbo è profondamente radicato  nel passato e pertanto, le richiederebbe una lunga cura".
E' per questo che penso utile entrare nel vivo del tema per fare chiarezza, dopo aver condiviso che avrei reso pubblico il mio contributo terapeutico.

Cosa succede a chi soffre di attacchi di panico?
Chi soffre di attacchi di panico, e sono tanti che ne sono afflitti, sa che prevedibilmente o in situazioni del tutto imprevedibili, d'improvviso, si sente come avvolto in un turbinio progressivo che lo prende fisicamente: dal cuore che batte a mille, inarrestabile; il respiro corto in gola con la sensazione di soffocare; la testa leggera, come se fosse vuota; il sudore che" dapprima come sensazione di calore alla testa, poi diventa gelido coi brividi a fior di pelle" e in quel momento la sensazione riportata è quella di impazzire e perdere il controllo o anche di morire."Pochi secondi che durano un'eternità "è il tempo che essi lasciano, insieme alla sensazione di spossatezza ed angoscia...


Cosa si nasconde dietro all'attacco di panico?
Sicuramente, dietro ad esso, vi è una sorta di trappola mentale. Sappiamo dalle teorie che hanno studiato questo tipo di manifestazione patologica che vi sono due approcci orientati a definirne le cause. Secondo il punto di vista biologista, sostanzialmente, si crede che la paura patologica riconduca ai fattori ereditari;l'altro approccio, quello ambientalista, sposta l'attenzione ai fattori dell'ambiente sociale e familiare entro cui l'individuo si sviluppa e dove, quindi, si creano le condizioni che portano alla patologia del panico.Una cosa è certa : quando parliamo di attacchi di panico ci riferiamo a dinamiche sia psicologiche, biologiche e fisiologiche che compongono insieme la nostra vita di relazione sia con noi stessi, sia con gli altri e più in generale, con il mondo. L'unitarietà è il tratto distintivo della persona:oggi, grazie ad uno sguardo terapeutico ed anche preventivo  "multidisciplinare", che tende ad avanzare sempre più, siamo tutti d'accordo sul termine olismo, antico eppure attualissimo! Infatti possiamo dire di aver ben superato il dualismo mente corpo. Almeno da un punto di vista "concettuale".

La paura immaginata. 
Indagandone le cause, gli studi evidenziano che la paura non è radicata nel passato, quanto, invece, relativa al futuro: o attraverso un'immagine o una fantasia proiettate nel futuro, ciò che terrorizza è qualcosa che non ha a che fare con nulla di realmente tangibile. Tant'è che spessissimo chi è accanto alla persona che ne soffre, tende proprio a "enfatizzare" che" non è  nulla ...non ti succede niente, è solo nella tua testa, è la paura!"La razionalizzazione è d'altra parte uno degli atteggiamenti più diffusi. E d'altronde, non si pensa affatto che ciò che si teme, anche se fantasticato o immaginato, in realtà agisce proprio come se fosse reale. 

Una componente determinante dell'attacco di panico è che vi siano due modalità presenti e tipiche: da un lato che le situazioni temute vengono evitate; dall'altro, che la persona che le teme in effetti cerca di controllare ciò che teme.Ed inoltre che intorno alla persona si predispongano vere e proprie reti di supporto ed aiuto A dire, cioè, che le reazioni di panico hanno un impatto relazionale sociale forte e coinvolgente.

Quindi ciò che caratterizza questo tipo di disturbo è che tutto ciò che si teme è fantasticato e proiettato.E' nella percezione di un  futuro spaventoso che la mente rimane intrappolata. 
Al contrario del disturbo post-traumatico da stress, PTSD, dove il trauma agisce proprio come il passato che irrompe nel presente, con le manifestazioni di paura ed orrore legate al passato, per l'appunto! In tal caso ciò che deve essere attivata è una terapia che agisca sul trauma e sul suo superamento. (http://annamariagnano.blogspot.it/2015/11/quando-quel-trauma-cattura-il-presente.html;
http://annamariagnano.blogspot.it/2015/11/la-meditazione-puo-essere-un-linguaggio.html


OLTRE IL FARMACO...LA PSICOTERAPIA

LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE una delle più diffuse, lavora sulle reazioni e permette alla persona di "desensibilizzarsi" alle situazioni e fobie temute proprio aumentando e rafforzando le reazioni ad esse.
Ciò che però dobbiamo tener ben presente è che la paura,in quanto esperienza vissuta, è percepita, ossia corrisponde alla "percezione" che la persona sente, senza conoscerne i motivi.Di fatto non sa  perché ha paura!  E perciò, lavorare sulle reazioni serve sì, ma da un punto di vista puramente razionale e cognitivo. Senza tuttavia incidere sull'esperienza emozionale percepita.

LA TERAPIA STRATEGICA. 

Ciò che invece va considerato è un differente tipo di soluzione: che tenga conto della paura "sentita" che avvolge e travolge, senza che la persona lo sappia...prima di sapere perché, ella  ha paura". 
Una terapia che intervenga su questo meccanismo complesso. Facendolo, tuttavia, in modi "correttivi": ossia, mettendo la persona in condizioni di "vivere" praticamente e nel suo quotidiano, un'esperienza correttiva e concreta" che diventa così, una nuova esperienza dei sensi in cui successivamente potersi riconoscere.  
Questa tipologia di intervento è relativa alla terapia breve strategica (Centro Terapia Strategica)  ed al suo fondatore Giorgio Nardone,che presso il CTS ha accolto migliaia di pazienti che hanno utilizzato con successo i modelli terapeutici messi a punto.Il Cts è anche una scuola di formazione ben quotata. 

Il protocollo seguito dura un ciclo di sedute, 10, e prevede che sin dalle prime sedute, la persona sperimenti attraverso una pratica prescritta, un serie di scoperte  che progressivamente diventano un'esperienza consapevole, attraverso cui "ristrutturare" e "riformulare" la condizione panicante iniziale.

Continua a seguirmi;) 
I temi che tratto sono sia direttamente collegati alla psicoterapia breve(G.Nardone; Watzlawick; M.J.Erikson; Pnl clinica; Terapia della Narrazione di M. Withe);sia al counseling, con lo sviluppo dei fattori psico-fisici e relazionali attraverso l' approccio "Salutogenico" e della Psicologia Sociale e Positiva.


Chi ha necessità di approfondire, semplicemente invia richiesta al mio ind mail:
annamaria.agnano@gmail.com
dott. Annamaria Agnano,Psicologa, Psicoterapeuta 
Iscritta all'Albo degli Psicologi dell'Emilia Romagna n°2783