giovedì 17 agosto 2017

CERVELLO, IMMUNITA' ED EMOZIONI



Cervello, Immunità ed Emozioni

Siamo partiti da un articolo passato tra le pagine FB di questi giorni. Il tema era rapporto tra emozioni e salute. Quanto le Emozioni influenzano il nostro stato di salute?
E' stato perciò inevitabile citare il libro che con me Angelo M.Di Fede, noto ed apprezzato immunologo di Parma, ha scritto: psicologia ed immunologia a confronto con le nostre relative esperienze cliniche ed una comune esperienza. Il libro è, infatti, il racconto di due anni di vita associativa che insieme abbiamo vissuto tra seminari, work shop conferenze ed interviste...(ASS.PSICOIMMUNOLOGIA ITALIANA. DifendiAMOlaSalute) Alcune pagine che mettiamo volentieri a disposizione di lettori "rapidi" che siano interessati dal tema e che si sentano, così, invogliati a leggerci;)

Ecco alcuni passaggi interessanti sul rapporto tra emozioni, cervello ed immunità...
Da NUTRI*MENT*AZIONE il segreto della vitalità sta nelle difese psicologiche ed immunitarie insieme; autori Annamaria Agnano ed Angelo Maria Di Fede.

Nel capitolo 3°, chi legge vede un passaggio temporale nel quale più discipline compiono studi e ricerche di psiconeuroimmunologia, definita PNI; poi, successivamente, di PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia. Gli studiosi,  attraverso il loro approccio multidisciplinare, definiscono uno PSICORGANISMO di network di sistemi tra loro collegati e connessi che comunicano incessantemente. Ed è in questa chiave avanzata che rileggiamo l'equilibrio tra salute e malattia; con le emozioni che comunicano direttamente con la cellula immunitaria. Il libro traccia nella sua scrittura brevi momenti di riepilogo, di sintesi, dei report, per dare riferimenti chiari di come diverse discipline e i loro studiosi siano stati in contatto multidisciplinare, consentendo alla ricerca di fare balzi innovativi epocali.

I primi passi della PNI*  1974-1993
Lo psicologo americano Robert Ader getta le basi della psico neuro immunologia. Attraverso la sua ricerca sui ratti, osserverà che il sistema immunitario ed il cervello comunicano fittamente.
L’Immunologo David Felten,con sua moglie Suzanne e il loro gruppo di ricercatori per la prima volta parleranno di senso del sé dell’organismo.
                                                                     
Il Neurofisiologo Francisco Varela “ parla del sistema immunitario definendolo “cervello del corpo” come in grado di intercettare, riconoscere cellule “ estranee “ (virus, batteri,  funghi e cellule tumorali) e distruggerle.

David Felten, immunologo, osserva come il Sistema Nervoso con le sue cellule e le loro terminazioni nervose è in contatto con le cellule immunitarie e le stimola nella loro funzione, regolandone le risposte. Se vengono interrotti i contatti tra terminazioni nervose e le cellule immunitarie, la risposta immunitaria. viene alterata.
In condizioni stressogene (Hans Selye, sindrome di adattamento generale) , gli ormoni rilasciati in risposta allo stress ( adrenalina, noradrenalina, cortisolo, prolattina oppiacei: endorfine ed encefaline), vengono liberati alla loro massima concentrazione nella fase successiva dell’evento stress, influenzando il comportamento delle cellule immunitarie che si riducono vistosamente: l’impatto ormonale le deprime, quello oppiaceo le droga.
Se lo stress è cronico, questo quadro si ispessisce con la alterazione della risposta immunitaria(con la bilancia che si squilibra).

Le emozioni, positive e negative, hanno sede nell’amigdala che comunica con l’ipotalamo e la neocorteccia, influenzando la risposta dello stress: quelle positive migliorano la performance di risposta adattiva e delle prestazioni immunitarie.
                                                                            
Le emozioni negative influenzano il processo immunitario ed hanno effetti sul sistema cardiovascolare (Friedman e Bootby-Kewley)

Rabbia ed ostilità quali fattori emozionali di rischio
Gli studi di Redford Williams, psicologo e neuroscienziato presso la Duke University, correlano la collera/ostilità ai fattori di rischio fumo, ipertensione.

Gli studi su soggetti cardiopatici del cardiologo Peter Hoffmann, correla attacchi di collera ed ostilità come fattori stressors che producono micro lacerazioni ai vasi con la probabilità di coronaropatia.
Lo studio della Harvard Medical School evidenzia che la collera aumenta il rischio di arresto cardiaco e in soggetti cardiopatici questo rischio aumenta del doppio.

B.McEwen, Psicologo della Rockefeller University, evidenzia i legami tra stress e compromissione della funzione immunitaria; aumento di vulnerabilità ad infezioni virali; aumento della formazione di placche che conducono all’aterosclerosi; coagulazione del sangue con esito di infarto miocardico, accelerazione del diabete fi tipo I e di tipo II. Ulcerazione del tratto gastro-intestinale e morbo di Crohn.  Danni neurologici, con riduzione dell’area ippocampale e  riduzione della memoria.
Lo studio verrà pubblicato sul numero del 18 Febbraio di Proceedings of National Academy of Sciences 2003; Stress e carico allostatico 2000.

*PNI Psiconeuroimmunologia. da qui si evolve PNEI Psiconeuroendocrinoimmunologia

NUTRI*MENT*AZIONE il segreto della vitalità sta nelle difese psicologiche ed immunitarie insieme 
Ed. Associazione PsicoImmunologia Italiana Aps & AV EDITORIA
Riferimento bibliografioc: cap. 3° par 3.4  Ansia e Stress pp68-73;par.3.6Lo stress psichico e le emozioni nello sviluppo dei fattori dell malattia e della salute.pp. 74-82

Per saperne di più su NUTRI*MENT*AZIONE, il Segreto della vtalità sta nelel difese psicologice ed immunitarie insieme,  contattami al mio ind.e-mail annamaria.agnano@gmail.com

lunedì 14 agosto 2017

SPECIALE MAMMA E PAPA' IN "GRAVIDANZA LEGGERA"


SPECIALE MAMME IN "GRAVIDANZA LEGGERA "


La vita fetale: tra magia ed evoluzione
Una ricca raccolta dettagliata di importanti studi e ricerche internazionali ci permette di sapere quanto la formazione fetale psicologica, sensoriale e funzionale, avvenga in un ambiente “fortemente interattivo”. Attraverso l’interazione che si stabilisce tra il corpo materno, il suo grembo e il feto, la vita fetale si scopre sempre più come un ambiente stimolante; non solo per gli stimoli che il feto riceve. Ciò che rileviamo, infatti, sono le sue risposte, stupefacenti, per molti aspetti. Un ambiente circolare e dinamico che, in questo modo, gli apre una variegata esperienza percettiva, di memorie dei sensi (tatto e contatto; olfatto; gusto). Saranno queste memorie ad attivarsi, al momento della nascita, quando il neonato costruirà l’esperienza diretta utilizzando il suo repertorio percettivo-sensoriale precostituito nel tempo/spazio prenatale: ed è su questo repertorio che costruirà progressivamente il suo sviluppo, come campo base per scalare la sua futura crescita.

La vera  nascita è nella relazione che da subito si stabilisce tra ambiente fetale ed ambiente mamma&papà
Il periodo prenatale si svela come fondamentale per la nascita “emozionale e psicologica” dell’uomo: nel suo ambiente "fetale"il feto non sta semplicemente crescendo. Risponde ed interagisce: in una relazione chiara ed intenzionale che intreccia con l’ambiente intrauterino e l’ambiente extrauterino. Già nasce, nella relazione che viene stabilita, attraverso la comunicazione emozionale data dalle carezze; dai giochi; dall’ ascolto delle voci materne e paterneLa nascita è già un evento psico-sociale, poiché è  già determinata dalla relazione in grembo. L’essere umano, così conosciuto nella sua evoluzione, lo scopriamo capace di entrare in relazione con il suo ambiente uterino familiare; di riceverne stimoli; adattarsi ad essi e rispondervi. 
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La comunicazione a tre come base relazionale nella interazione della gravidanza
Riflettiamo sul profondo senso della comunicazione a tre che si stabilisce già nel periodo di gravidanza. Potremmo considerarlo un triangolo di relazioni che, attraverso le interazioni di gesti e toni, comportamenti del padre e della madre, si arricchiscono delle risposte che il piccolo essere attiva.
Possiamo, dunque, pensare che la maternità e la paternità siano la stessa, potenziale, condizione relazionale che i genitori in formazione possono e debbono promuovere, alla luce di queste conoscenze? E chiederci quanto utili e preziose sarebbero se fossero tradotte come pratiche di accudimento e di crescita dei 9 mesi di gestazione.
È utile dunque considerare come le conoscenze si debbano trasformare in Linee Guida, e di lì, in Buone Pratiche.

PROGETTO "GRAVIDANZA LEGGERA"...Per saperne di più contattaci al nostro indirizzo:
e-mail annamaria.agnano@gmail.com e associazionepsicoimmunologiaitaliana@gmail.com