RIFLESSI DI PSICOLOGIA QUOTIDIANA
Ti adoro, ma poi ti disintegro! Quando l’amore diventa estremo...
Istantanea di una patologia amorosa.
Istantanea di una patologia amorosa.
Ma cosa succede quando l’amore si manifesta come adorazione da parte di un uomo per la sua donna e che, poi, finisce con il tradursi in violenza psicologica e
o fisica?
L’esclusività è un fenomeno della vita amorosa: i due
innamorati vogliono godere dello spazio e del tempo dell’altro. Tuttavia, può
accadere che questa esclusività si protragga oltre al suo tempo diciamo pure
fisiologico, ossia tipico della prima fase di innamoramento! Quando diventa gelosia e possesso, si apre ad una
“dinamica di controllo” nella quale lui chiede che lei si impegni e dimostri
che tiene al suo amore! E lei aderisce a questa richiesta, adulata dal
desiderio dell’amato; orgogliosa di
essere oggetto di passione. E pertanto pronta a “sacrificare” cose e parti di sè!
“Mi chiese di
rinunciare allo sport che per me era molto importante. Mi disse che il nostro
amore veniva prima di ogni altra cosa…! Ed io rinunciai perché pensavo che era
ora di fare altre scelte e sì, certo, anche di dargli la prova d’amore!” Così
racconta una giovane donna che in terapia ha portato una storia amara e
traumatica di violenza domestica.
"Mi adorava letteralmente,
mi inviava messaggi continui in cui mi
diceva che ero soltanto sua e lui mio. E che il nostro amore sarebbe stato
eterno!”
L’adorazione fa pensare alla sacralità del gesto adorante: si adora nella dimensione religiosa, ove il rapporto con la presenza
adorante è giustificato dalla fede che l’altro sia un essere superiore, divino!
Ma agli umani cosa succede se si innesca una dinamica
simile? Uno dei meccanismi può essere la proiezione di una immagine femminile ideale cui la persona rivolge la sua attenzione e che diventa riferimento rispetto alla donna in carne ed ossa, che quindi finisce con l’essere
identificata con il suo modello. Perciò nel rapporto che si stabilisce tra i
due, l'idealizzazione di lei entra nella relazione amorosa con-fondendola, sottraendole spazio ed energia, ossidandola.
“Mi voleva tutta per
sé , mi chiedeva di non mettermi quel certo abito perché sarei stata
appariscente e lui voleva che lo fossi solo per lui! All’inizio ne ero
veramente fiera, sentivo di essere unica per lui! Poi pian piano cominciai a
sentirmene infastidita. Sentivo che reggevo al confronto con qualcosa che non
ero io” Questo mi diceva una
donna che ha dovuto riformulare il suo
vissuto di un amore violento.
“Tu sei la cosa più
importante per me, senza di te non valgo niente, non sono nessuno! Tu sei la
mia vita! ...Tu sei meravigliosa,
non cambiare mai!" Poi questa
preghiera cominciò a diventare una specie di comando. ”Se mi ami me lo devi
dimostrare così” E così mi resi conto che mi chiedeva di confermare
i miei sentimenti continuamente, come se solo aderendo alle sue richieste,
questi stessi potessero esistere! Ed io
diventavo sempre più brava a rispondere ai suoi bisogni continui…più vi aderivo,
più mi avanzava richieste. Finii veramente con
l’ andare oltre ai miei limiti…E sentivo che questo non era giusto per me e intuivo anche che così non poteva essere amore!
l’ andare oltre ai miei limiti…E sentivo che questo non era giusto per me e intuivo anche che così non poteva essere amore!
L’amore è diventato estremo e le donne lo sentono in tutto il dramma che si apre alla loro vita. La richiesta è essa stessa estrema, dal momento che siamo già pienamente in una dinamica di controllo.
“Io ho bisogno che tu mi confermi i tuoi sentimenti e ti pongo ad un bivio: se tu mi ami devi fare questo per me…altrimenti vuol dire che non mi ami abbastanza”. Se lei lo farà allora si sarà innescata una richiesta ad escalation: “più fai più ti chiederò di fare; se non lo fai non mi ami abbastanza” Questo è un tipico legame paradossale.E siamo ben lontani da un sentimento semplice di un rapporto autentico di scambi, nel quale attraverso il gesto, l’empatia del dare piacere all’amato/amata, si realizza l’amore che riempie la vita come energia pura.
Il legame è già diventato complesso e siamo dunque ad un
livello di conflitto che presto, quando questo legame dovesse formalizzarsi
con un matrimonio, piuttosto che con una convivenza, solcherà affetto e
desiderio, snaturandoli del tutto. Sviluppando dinamiche pesanti e crescenti, verso una spirale drammatica!
Il controllo nella coppia amorosa altera la relazione: “Se
aderisci e ti controllo, tu sarai anche una risposta alle mie ansie e quindi,
nella tua risposta, troverò aiuto e conforto. Perciò "da che sono io che esercito
il controllo, poi divento legato a doppio filo: tu mi rassicuri, mi togli le ansie”. L'’altra è diventata esattamente come accade quando un adulto si pone verso un
bambino: ossia si stabilisce una dinamica di uno che sta sopra ed uno che sta sotto ("one up and one down" ); in altre parole si stabilisce una dipendenza.
Solo che in una coppia
amorosa, questa dinamica prende il posto della relazione. Ormai l’amore non
esiste: vi è posto solo per il passo successivo di un gioco che si fa infinito !
Poiché non sei divina,
poiché non potrai rispondere a tutte le mie ansie, ed anche ”Più rispondi, più mi apro alle
ansie”…comincerò a demolire la tua perfezione. Sei fallibile, sei
imperfetta…sino a che un giorno scopro che sei fonte stessa della mia ansia!"
Siamo ormai a livelli complessi. Le scene quotidiane relazionali, i legami parentali, la convivenza ed i cambiamenti (per esempio la nascita di un figlio), diventano “alimento e nutrimento” della dinamica conflittuale nella coppia.
Siamo ormai a livelli complessi. Le scene quotidiane relazionali, i legami parentali, la convivenza ed i cambiamenti (per esempio la nascita di un figlio), diventano “alimento e nutrimento” della dinamica conflittuale nella coppia.
Già! "Perché inevitabilmente appena potevo, cercavo di sottrarmi a quel legame asfissiante
ormai! Se prima volentieri non mettevo
un capo particolare, poi cominciai a farlo volontariamente. Cominciai a
pensare non mi puoi chiedere di abbruttirmi. Allora sei un egoista…C’ è
qualcosa che non va!" In
questo caso, lei dunque non è più disposta ad aderire ai bisogni assoluti di
lui e negandoli, diventa fonte di ansia. Ella non è più in grado di confermare nulla!
Il conflitto ormai è in atto e potrà prendere una volta ad escalation: esattamente come prima ” Se lei non aderisce più… allora avevo ragione a pensare che non mi amava”. L’amore così disintegrato, percepito come disintegrante, quindi deve disintegrare l’amata -adorata; il proprio "oggetto appagante" prima, che ora è divenuto fonte d’angoscia. E se prima lui poteva esercitare controllo, adesso si sente controllato e quindi, perde il controllo! E questo, drammaticamente, lo pone dall'altro estremo dell'adorazione, la disintegrazione!
Questa è solo un’istantanea di una situazione che degenererà in violenza. L’amore estremo si apre verso un vortice di violenza.
Il conflitto ormai è in atto e potrà prendere una volta ad escalation: esattamente come prima ” Se lei non aderisce più… allora avevo ragione a pensare che non mi amava”. L’amore così disintegrato, percepito come disintegrante, quindi deve disintegrare l’amata -adorata; il proprio "oggetto appagante" prima, che ora è divenuto fonte d’angoscia. E se prima lui poteva esercitare controllo, adesso si sente controllato e quindi, perde il controllo! E questo, drammaticamente, lo pone dall'altro estremo dell'adorazione, la disintegrazione!
Questa è solo un’istantanea di una situazione che degenererà in violenza. L’amore estremo si apre verso un vortice di violenza.
Dott. Annamaria Agnano
Sociologa, Psicologa e Psicoterapeuta
Esperta di conflitti relazionali e Comunicazione strategica
Esperta di conflitti relazionali e Comunicazione strategica
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