martedì 18 febbraio 2014

STORIE DI ANIMALI CHE RACCONTANO DI UMANI...




L'asino di Buridano che davanti a due mucchi di biada, non sapendo quale mangiare prima, morì di fame!


Se la filosofia, la letteratura e la poesia si sono avvalse delle storie sugli animali*, la psicologia classica trova il suo fondamento proprio da questo dilemma filosofico posto dal famoso filosofo G. Buridano. Infatti la domanda  sul comportamento "simbolico" dell'asino davanti  ai due mucchi di biada,  pone un dubbio sulla volontà: "Allora, la volontà è o non è libera?     


"Un uomo affamato che si trovasse dinanzi alla scelta 
tra due pietanze succulenti morirebbe anche lui di fame come l'asino? 

E' chiaro che mantenendo la mia posizione attualissima verso la moderna psicologia dello sviluppo del benessere (chi già mi segue nella lettura dei post pubblicati, mi ha individuata come psicologa di questo approccio!), io mi voglia occupare del dubbio in sè:infatti non è il suo contenuto ad interessarmi (la volontà è o non è libera?) quanto la forza del dubbio
Dante nel 3° canto del Paradiso (dinanzi a Beatrice che lui elegge a Maestra che scioglierà i suoi dubbi!)
              
               "Vedo bene che il nostro intelletto non si sazia mai, 
               se non è illuminato da quel vero al di fuori del quale 
               nessun'altra verità può sussistere...

              

               Per questo desiderio di conoscenza ai piedi della verità

               nasce il dubbio, come un germoglio la natura ci spinge

               di altura in altura alla vetta più alta(alla verità)

Di fatto il dilemma, il dubbio, è il porto al quale attracchiamo le nostre vite: solido ed affidabile; sicuro e prezioso. Il dubbio con le domande che ci apre, ci svela il "nuovo" e "l'oltre". E' indubbio: il dubbio ci fa crescere!
Si, ma fino al punto in cui non diventi dilemma che si trasforma in incubo. Chi di voi ricorda il dubbio di Amleto (Shakespeare è stato un autore-psicologo di grandissimo livello!)
                
" Essere o non essere...dormire o morire?

Dunque un dilemma può gettare nella disperazione...! Vi è successo? Ti è accaduto? O magari ti sta accadendo proprio ora, in questo momento della tua vita?

Può diventare una trappola, la forma dicotomica:questo o quello? Essere o non essere?...dormire o morire? Ragione o sentimento? Idealismo o materialismo?Unitarismo o conflitto??

Andare d'accordo con gli altri e non esprimere i propri sentimenti offesi o dichiararli e rischiare di offendere quelli dell'altro a cui teniamo?

Conciliare la vita familiare e dedicare tempo a colui o coloro che amiamo, o dedicarsi alla propria professione che richiede sforzi e sacrifici? 


E se quella scelta fosse sbagliata...se cambiare significasse rischiare? E cosa accadrebbe a non farla?


Quando poi le domande oppositive divengono fonte di gelosia, di paura...di insicurezza! Quanto spesso accade? Sia nella vita affettiva, sia in quella lavorativa...

Quante sono le domande dilemmatiche della vita? E quanto possono influenzare la nostra serenità...? E se poi diventano ossessive e prepotenti, possono davvero trasformarsi in trappole che catturano la concentrazione, l'attenzione a ciò che è più vitale. Veri e propri auto-inganni...fonti di angoscia... 

E a questo punto, pensereste mai (?) che spostando la nostra attenzione dal PERCHE' ci si trovi in quella condizione...al COME...si sveli una straordinaria scoperta... dal dilemma...alla scommessa!  


Vivamente da AnnamariA

                                        








*Puoi approfondire quanto l'uso della favolistica animale, a partire dal favolista greco Esopo, vissuto nel VII o VI sec a. C. sia divenuta una forma di metafora sull'agire umano per letterati e poeti; e di allegoria per i filosofi. 
Ricordiamo:la furberia della volpe;la laboriosità della formica;la fedeltà del cane; la forza del leone; la vista acuta della lince... la filosofia di vita del gatto.  

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