mercoledì 28 novembre 2018

LOTTARE CONTRO LE AVVERSITA'? SI, MA SE NE SONO TROPPE?






LOTTARE CONTRO LE AVVERSITA'...!...SI, MA SE NE SONO TROPPE?




Arrendersi, lasciarsi andare! Dopo che si son provate tante strade per uscirne da una crisi lavorativa? Oppure personale?  O forse conflittuale? Ma quale che la crisi sia, riguarda te e la tua persona. Perché se ne parli con gli altri, amici e parenti (di cui ti fidi!), mal che vada ti prendi una dose di incoraggiamento. "Non dire così...dai che poi passa... non fare così, reagisci, forza!"
"Già"Tanto voi non siete al mio posto....Provate a mettervi nei miei panni!" Vorresti dirglielo, e poi però pensi "meglio stare zitti... magari mi limito a pensarlo tra me e me. Se no, finisce anche che si offendono!"
Magari non ne parli per niente e con nessuno! Perché "sei uno/una che se la cava"...E 
se la deve cavare da sé, perché è così che è sempre stato! "Sei li a ripeterti che ce la 
devi fare; che devi andare avanti, a testa alta...anche se intimamente la testa "è giù"con tutte quelle cose che ti portano giù giù, come in un vortice ...Non le vorresti.
Non era così fino a qualche tempo fa. Forse soltanto ieri non te lo saresti nemmeno immaginato...Ma oggi? Non funziona.  E tutti quei corsi? Ricerca la tua autostima; Cambia la tua vita; Le 10 regole del successo! Se non vinci, non vale!  Devi solo provarci! C’è un leone dentro di te, risveglialo!...:(
 Belli! Interessanti… Illuminanti… Senonché oggi neanche quelli contano per lo stato in cui ti trovi. Parole parole parole bla-bla bla-bla... L'unica domanda, potente, che passa è semplicemente”  E ora che faccio?”. Perché ti rendi conto di essere come in una trappola, una stanza con la porta blindata... che se non hai la chiave giusta, non  esci!
Un topo in trappola... Hai sempre pensato di essere una persona razionale oppure  una persona d’azione. Ora però le cose ti appaiono diversamente. Adesso, ciò che ti sta capitando è davvero troppo. Che succede? E cosa succederà, soprattutto...

Vediamo un po’ che cosa bolle in pentola…
1)     La verità è che le nostre emozioni hanno ragione e non possiamo ignorarlo né costringerle perché diventerebbero come un gatto chiuso dentro ad un sacco che se tu hai tenuto stretto non appena si apre un piccolo foro, schizza fuori e ti graffia! Eppure è proprio questo che facciamo quando abbiamo a che fare con le EMOZIONI. Le razionalizziamo...Le traduciamo in una lingua intraducibile ed impossibile, dato che il linguaggio che esse parlano non è certo quello della ragione!
2) Infatti, il secondo punto è questo: come incoraggiare o accettare questo stato 
“  emozionale” se non conosci il suo linguaggio? Ossia i modi per parlare di emozioni. D’altronde le emozioni non parlano, le emozioni si sentono: nel corpo che vibra e si tende, Nella muscolatura che si contrae; nel respiro che si accorcia e che manca; nel cuore che batte forte come un cavallo che scalpita! Quando non lo vorresti le senti nelle braccia, nelle gambe; nella testa e attraverso i muscoli della tua faccia, quando esse parlano per te agli altri che le vedono, espresse e stampate sul tuo viso.
 Parlarne, poi, agli altri? Complicatissimo! Il rischio è il conflitto, perché se taci si vede ciò che pensi e se tu esprimi, il risultato viene da sé.
3) Il terzo punto è che non è possibile affrontare le emozioni se non hai gli strumenti giusti.
Renditi  conto che non potrai mai affrontare le emozioni se non hai le chiavi giuste 
per aprire la porta"blindata" a questa dimensione emozionale fondamentale e sulla quale, in certe situazioni, non hai nessun tipo di potere... L'unico potere che hai è quello di "scoprire" che ci sono, per così dire, degli attrezzi utili per affrontarle... Come  istruzioni per l'uso. 

 4) Attrezzi per affrontare le emozioni: istruzioni per l’uso.
Prova ad immaginarti un percorso stradale nel quale, ad un certo punto, ti trovi davanti ad un semaforo rosso. Secondo il codice della strada tu hai appreso che  è un segnale di arresto. Bene, il codice emozionale stabilisce che un’emozione  “ forte “, come per esempio la rabbia, sta ad indicare un semaforo rosso. Esattamente come allo stop che ci diamo riconoscendo il colore rosso: allo stesso modo bisogna fermarsi e chiedersi "cos’è che tiene fermo il percorso? Che senso ha quel " semaforo rosso": che significato ha per me? Che tipo di messaggio mi sta veicolando la rabbia con le sue tensioni e vibrazioni del corpo, delle braccia, della faccia contratta ed arrossata “ infuriata “. Cosa bolle in pentola? 
Quello che devi chiederti è perché stai provando quella emozione. Dove ti vogliono portare queste messaggere, a quale svelamento, a quale scoperta?

5)Sentimentalizzare:la chiave giusta per comunicare con le emozioni.
Certo è che tu non potrai mai smettere di sentire che in 12 millesimi di secondo la rabbia ti potrebbe portare via come un fiume in piena! È però anche vero che oltre, ad un livello più alto, le emozioni sanno entrare in relazione, per così dire, parlano con la ragione, con le cognizioni; con i ricordi, con l’attenzione e la concentrazione:ossia con altre attività della tua vita mentale. Ecco, è in queste circostanze che possiamo diventare sentimentali: ossia guardiamo le emozioni, le osserviamo, ci facciamo delle domande su di esse; sul loro significato;sui messaggi che ci vogliono dare e quindi, in questa parolina "sentimentalizzare", c’è un mondo potenziale da esplorare e del quale prendere consapevolezza. 
Allora, se è vero che ancora quelle emozioni ti arriveranno in quei fatidici 12 millesimi  di secondo, e anche tuttavia vero, che nello stesso momento o in altri momenti, avanzerà il ricordo dei sentimenti provati . E quindi, da un’altra parte ed a un livello più alto, questa esperienza percettiva avanzerà insieme a quell’ emozione. Ed allora, il confronto tra queste due esperienze potrà ridurre l’intensità della rabbia e del risentimento.
 Apprendiamo così che emozioni e sentimenti sono il nostro patrimonio umano e relazionale che ci permette di aumentare la nostra intelligenza emotiva e relazionale: ossia la capacità di risolvere i problemi e rafforzarci attraverso le relazioni con gli altri...Nel nostro mare in tempesta. Diventando noi stessi come marinai che quel mare in tempesta, lo governano.

;) Continua a seguirmi...

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