domenica 19 maggio 2019


C’E’ UN POST PER TE !
I post di Psicologia pratica della dott. Annamaria Agnano 

Estate! Il rimando è immediato: luce, calore; vitalità. E se poi, con le lunghe giornate, coincidono anche il relax ed il ristoro delle vacanze che ci attendono, non si può che declamare l’Estate come “la più bella” delle nostre stagioni.
Se è naturale sentirsene attratti, non è del tutto chiaro che ciò che ci attrae del ciclo estivo sia la stessa luce, l’energia, di cui siamo “fatti”, di cui le nostre cellule sono fatte e di cui si nutrono. Un’attrazione dunque inevitabile!
D’altronde, pensa semplicemente a quanto l’inverno scuro e privo di luce,  provochi malumore e malessere. Questo, per chi si occupi di stati depressivi, perché li cura, e per chi invece li patisce, è infatti, solitamente uno dei periodi più ricorrenti di essi.
E pertanto, l’estate è davvero la miglior stagione della nostra condizione psicofisica e relazionale, quando il sole, massimo integratore, governa le nostre giornate con la sua linfa vitale!
E dunque, pensando alla nostra Estate interiore, la vitalità, e alle Emozioni positive che
 la nutrono, voglio proporti un tema decisivo per godere di questo stato al massimo del benessere di vita: saper dire di no!

Quante volte succede nel corso della giornata, in situazioni più ricorrenti, quando vorresti esprimere un” no” secco ma te lo neghi! Vorresti ma non puoi e lo ingoi. E non vai avanti!
Perché?
Perché dall’ altra parte, c’è qualcuno e qualcosa che ti sta a cuore e che per te conta e in ogni caso, la posta in gioco è alta.
E che tu lo sappia o no,  le tue  emozioni negative comunicano al corpo quello che sta vivendo: E non è che un corpo intelligente possa far finta di nulla.: ogni parte del nostro sistema raccoglie e accoglie; se non si spiega, si piega, infine!

Lo stress emotivo è una condizione che alle lunghe costruisce dal pathos il patologico! E l’ansia è un percorso vitale, un fiume della vita che scorre nel suo naturale corso, ma che se si ingrossa, allora tracima e dilaga  dentro!
Noi chiamiamo questa situazione “conflitto interno”: un contrasto che genera emozioni di frustrazione  ed incertezza; si entra in uno stato di stress, perciò di instabilità e squilibrio.

*Un importante studio americano e tedesco pubblicato da Bruce McEwan della Rockfeller University nel 2003 sulla rivista scientifica americana più eminente, ha dimostrato che come le emozioni  negative comunicano con la cellula immunitaria  e mandano in tilt la sua risposta In presenza di una proteina che le trascrive il segnale emozionale stressor direttamente...



 Saper dire dire di no.      
D’altra parte, l’assertività si oppone a questa condizione ”oscura”: Se sei assertivo, o meglio, se ti metti in una posizione “assertiva”, dici di no; esprimi liberamente il tuo sentire ti dissoci  e ti sottrai! E le tue cellule respirano, si nutrono e  ti fanno sentire bene.
In fondo, se ci pensi bene, la libertà cos’è se non potere esprimere semplicemente il tuo disaccordo? Dire di no è la tua scelta!
 Ma non  è così semplice: la libertà può costare cara!
Perché per farlo devi fare i conti con una realtà che può essere tosta: quali conseguenze ti attendono? Che succede  dopo se ti neghi? Cosa perdi se dici no? E cosa guadagni dal rinunciare al tuo si? 
E qual è il magma che tiene e trattiene questa inarrestabile rinuncia? In  fondo in fondo , a pensarci bene, cosa regge e sorregge i tuoi tanti sforzi se non  bisogni semplici e lodevoli: essere amati e desiderati, affermarsi!
Dunque per non rinunciare alla libertà di un no, accettare di rinunciare al proprio Sè?

La rete delle relazioni ci avvolge e coinvolge da sempre: quando piccoli e da grandi.  L’amore e la considerazione altrui ci restituiscono chi siamo: la nostra persona.
Uscire dal cerchio magico dell’approvazione dell’altro ci apre ad un precipizio; è oltremodo impossibile!
Ma nel tempo che segna le nostre stagioni interiori,  la rinuncia al proprio Sé che si rinnova ogni volta che non ti esprimi e ti reprimi, rimarca solchi profondi di assenze e di vuoti incolmabili. E continuare ad ignorare quell’energia che  si oppone e che vuole incanalare sé nell’altro, per porsi ed esserci, per quanto ancora accettarlo?

A questo punto è chiaro che siamo nel dilemma  cui le relazioni ci aprono: noi o gli altri?

Seppure è dura dire di no…è peggio dire di no a se stessi!
E allora come uscirne se si è in una altalena del questa o quella scelta, che poi è diventata un dilemma? Come saltarne fuori se inevitabile, un dialogo interiore fatto di domande e risposte che sempre riportano al dilemma. Una strada senza uscita! E cosa si fa in una strada senza uscita? Si cerca una via di fuga:..COME? 

Nel silenzio, attraversandolo!
Il silenzio come superamento della parola, oltre la parola! Se la domanda incessante sfinisce, tu la finisci smettendo di risponderle.
E nella non risposta oltre la parola, la domanda si esaurisce e tu, a quel punto,  saprai cosa è meglio per te.














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