lunedì 15 luglio 2013

UNO SPECIALE POST PER UN POST SPECIALE: UN VIAGGIO PARTICOLARE

UNO SPECIALE POST PER UN POST SPECIALE
UN VIAGGIO PARTICOLARE

Cari Amici, eccomi ancora con un evento del tutto personale, ma che posso riportare come un esempio di un'esperienza legata ad una rappresentazione. Nel post ultimo dell'8 Luglio ho approfondito il tema delle rappresentazioni e chi di Voi volesse recuperarne brevemente memoria, anche dopo, lo potrà confrontare coon questo di oggi.In effetti, al di là di ciò che mi colpisce o emoziona, lo considero come un confronto molto diretto ed immediato anche con le Vostre esperienze. Quante volte vi sarà successo quanto vi apprestate a leggere del mio racconto?
Qualche giorno fa, per ragioni di lavoro, mi sono dovuta recare a Reggio Emilia, che da Modena dista una ventina di kilometri. Preciso che non conosco molto bene Reggio Emilia, se non per averla frequentata da sempre, ossia da circa una ventina d'anni, per motivi di lavoro strettamente legati ad un posto specifico, per esempio la fiera, piuttosto che un'azienda, piuttosto che un ristorante!
Arrivata all'indirizzo giusto, dopo aver ripercorso alcune volte il parcheggio che ruotava intorno ai palazzi in stile moderno, dai vetri specchiati,appena scesa dall'auto, mi sono sentita trasportare in un altro luogo e tempo. Solo dopo qualche secondo, ho associato quella sensazione che sembrava di deja vu, al suono avvolgente delle cicale che mi avevano accolta appena il mio passo si era immerso nel percorso. E quel loro suono così insolito, mi aveva riportata a qualche anno prima, a Mazzara del Vallo, in una giornata calda di Maggio di una Trapani che,appena arrivata, avevo riconosciuto come di chi vi ritorna, senza mai averla incontrataun luogo mentale
Quelle cicale , in quella controra con la luce d'ambra, che vibrava di onde;il profumo della terra, rossa e compatta; e il mio sguardo che abbracciava la distesa di palme nel cielo azzurro dell'entroterra. Il vento caldo mi prendeva il respiro con una sensazione di apertura dello sterno che dai miei sensi aveva preso corpo quando, arrivata davanti alla tenuta agricola dove ero attesa, mi ero lasciata guidare da una specie di fluido, volgendo così lo sguardo verso un palazzo di architettura ottocentesca. Quella era stata dimora di Tomasi di Lampedusa, l'autore del Gattopardo: l'emozione ora mi prendeva l'addome, e mi ubriacava, mentre gli occhi cercavano le palme secolari che, tutte intorno all'ampio viale antistante, s'alzavano maestose in quel cielo di un azzurro mai visto prima!  
In quell'attimo presente realizzai di essere esattamente là! Ora ero in quel luogo in cui i miei occhi riprendevano come tele-obiettivi ogni dettaglio e lo flitravano, riportandomi il profumo, le sensazioni, il cicaleccio che mi attraversava come musica.Un fluido magico rendeva parallela la mia esperienza: ero nel 2013 in una città emiliana, mentre in realtà mi trovavo nel 2003, dieci anni prima, in Sicilia. Mi sentivo leggera, leggerissima come davvero stessi volando!
In breve sbrigai la questione che lì mi aveva portata.
E poi tornai indietro e, nel riprendere la strada, decisi di non ritornare per autostrada: in effetti non lo decisi, quanto, invece,  mi trovai a sapere  di averlo deciso proprio perchè la mia guida sicura, familiare come non poteva esserlo di quei luoghi, in realtà mi dirigeva diversamente per le vie interne!
E quel fluido magico, ancora una volta, mi riportò indietro nel tempo: così, lungo la via del ritorno dentro alla campagna emiliana, con le belle case immerse tra distese colme di campi biondi di grano, ad un certo punto entrai nel percorso di un altro pomeriggio profumato di sole; i miei occhi inondati di luce che abbracciavano la terra rossa di Trapani e le sue saline che nel riverbero mi arrivavano come piramidi in costruzione; mentre le pale dei mulini dismessi mi saltavano all'occhio come fossero in movimento!
E vedevo le chiome degli alberi mosse dal vento caldo che mi inondava il respiro, mentre mi sentivo come da bambina sulla giostra. E quella piazza che accoglieva il mio passo, d'improvviso, divenne il centro del mio cuore: ero piccola e camminavo a fianco di mia madre, nella piazza del paese di Afragola, nell'entroterra di Napoli, in un pomeriggio di una calda estate partenopea.
I miei sensi pronti, rapidamente, elaboravano rappresentazioni compatibili: ero in due diversi luoghi della mia esperienza percettiva. Non era una magia; non era un'allucinazione! L'esperienza percettiva che i miei sensi attraversavano, era contemporanemente quì e là: da quì mi riportava là, mentre le mie rappresentazioni cambiavano la geografia dei miei luoghi sentimentali e, così, delle mie emozioni.
Infine, venendo via da quella giornata  e da quel viaggio particolare, in risposta ad un'alterato senso  del tempo trascorso, mi ritrovai a ricercarne uno non segnato dalle ore di un orologio! Era luce. Era stata luce, quel tempo! Che aveva inondato la mia giornata, tra passato e presente, come magico fluido che non percepisce nè passato, nè futuro. Ma, solo presenza! 


Vi è successo di vivere un'esperienza come la mia?
Aspetto un Vostro commento...e risponderò.

La Vostra AnnamariA

 manda una e-mail al mio ind. post mail annamaria.agnano@gmail.com


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