mercoledì 17 luglio 2013

VITA PRATICA IN AZIENDA: 1+1 FA 3

VITA PRATICA IN AZIENDA

1+1 FA 3
Cari Amici, voglio condividere con Voi un piccolo, interessante, evento che a me ha fatto molto riflettere. Potremmo trovarci in una qualsiasi azienda di un qualsiasi settore di mercato, se non fosse, tuttavia che i fatti che Vi riporterò, in particolare, sono accaduti in un'azienda agricola, tra un allevatore ed un suo collaboratore egiziano.
Un giorno, il nostro allevatore, probabilmente, seccato dal fatto che il suo collaboratore non rispettava le regole e le modalità richiestegli nella tenuta delle attività di stalla, decide di trascriverle in lingua egiziana. Compila, così, una lista che attacca all'anta di un armadietto, in un'area della stalla, e contenente gli effetti personali del suo dipendente. Decisione saggia, penseremmo? Ciascuno di Noi, già qui, si sarà fatto una sua idea sull'azione fatta dall'uomo: chi starà pensando che è stato rispettoso perchè ha usato la medesima lingua del collaboratore straniero; chi non penserà la stessa cosa; ed altri, forse, riterranno che sia lo straniero a dover leggere l'italiano se è qui in Italia che lavora! Forse...
E comunque sia, quanto avessimo sostenuto, dati i fatti che, di seguito, sto per riportarVi, dovremmo essere disposti a cambiarlo o a metterlo in discussione! Perchè? E perchè no?
In breve: dopo qualche giorno, secondo il racconto fedele degli eventi, l'allevatore si ritrova sullo stesse armadietto, davanti al quale lui stesso è obbligato a passare per muoversi in stalla, una  lista, scritta in italiano, sulla quale legge tutte le condizioni che il suo collaboratore gli  ricorda essere i presupposti per aderire a quelle regole che lui gli ha chiesto di rispettare. Se considerassimo un dialogo tra i due, sentiremmo l'operatore dire 
" D'accordo, io le regole le rispetto e tu, mi dai le condizioni perchè io possa farlo?"
Occhio per occhio, dente per dente? Vi ricordate?Ci potrebbe stare, no? Considerare che "chi di spada ferisce, di spada perisce"...! O no? No! Io mi chiedo se lo sforzo di entrambi ad usare l'uno la lingua dell'altro, cosa che ci fa pensare ad un' azione di integrazione"naturale(io mi avvicino al tuo mondo!) e reciproca" ( lo fai tu con me ed io lo faccio con te), risulti la cosa più immediata di tutta la storia. E se poi, dulcis in fundo, come dicevano i nostri latini, sforzassimo noi stessi il futuro, immaginando che... "Una bella mattina il nostro allevatore chiama il suo collaboratore egiziano; magari seduti davanti ad un caffè( turco o italiano che sia, questo sarebbe un ulteriore passo ancora), e gli dice apertamente, viso a viso, cosa si aspetta da lui; perchè quelle regole e procedure rappresentano una qualità, sia del suo lavoro (dell'egiziano), sia del risultato che lui come allevatore vuole ottenere; aspettandosi anche qualche domanda o richiesta dell'altro, come ulteriore passaggio verso un accordo.
A tal proposito, brevemente vorrei ricordarmi da Treccani la parola accordare che è derivazione di cor cordis "cuore"; nel sign. 2. a, raccostato a corda] (io accòrdo, ecc.). - accomodarsi, (fam.) aggiustarsi, conciliare (non sarà difficile a. padre e figlio; a. due partiti opposti, due idee contrarie; a. la fede con la ragione; a. le controversie, ecc)

 In questa situazione, nel senso effettivo della parola, dovrebbe confrontarsi e aggiustarsi con l'altro sulle condizioni che questi gli richiede per aderire,a sua volta, alla richiesta. Impegnandosi, quindi, a valutare che anche l'altro punto di vista, la seconda versione; le ragioni del collaboratore, devono trovare luogo e spazio.E che entrambi, soltanto così, otterranno il meglio. D'altronde, "se do spazio a te, apro il mio, di spazio".
E se, infine, per completare l'opera, decidesse di mettere il suo collaboratore in condizioni di valorizzare le sue capacità /bisogni di apprendimento e gli facesse fare formazione-aggiornamento professionale (quali sono le nuove informazioni/strumenti che gli possono permettere di lavorare "meglio" ed in qualità?), gli darebbe la spinta "motivazionale". 1+1 fa 3! 

Che cosa ne pensate? Vi è piaciuta questa pagina racconto? 
Attendo un Tuo commento ed anche frammenti di Vostre/Tue esperienze di questo tipo. 

A presto. La Vostra AnnamariA


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