giovedì 4 luglio 2013

UN MANUALE SULLA LIBERTA' RIFLESSI DI PSICOLOGIA DELLA VITA QUOTIDIANA

RIFLESSI DI PSICOLOGIA DELLA VITA QUOTIDIANA

Un Manuale sulla libertà...
Cari Amici, ben ritrovati! Stavolta ho pensato di voler brevemente riportare alcuni passaggi di un Manuale molto interessante ( quello a cura e commento di Pierre Hadot ve lo consiglio!) di un filosofo stoico, Epitteto, vissuto nel periodo 50-130 d.C.
 Il manuale di Epitteto è uno dei testi più conosciuti della filosofia occidentale. Trovo che questo testo, definito come trattato sulla morale, ma che si occupa della libertà e dell'imparare a diventare filosofi, possa riguardare tutti noi, anche nel gesto più semplice del quotidiano, o rispetto ai comportamenti verso gli altri o se stessi.

Un fondamentale del Manuale di Epitteto, che ritengo attualissimo e calzante sulle nostre vite, è relativo alla distinzione tra ciò che dipende da noi , da ciò che invece non dipende da noi. Epitteto così scrive:
 E ciò che dipende da noi sono il giudizio di valore,l'impulso ad agire, il desiderio, l'avversione e tutti quelli che sono  i fatti nostri. Non dipendono da noi il corpo, i nostri possedimenti,le opinioni che gli altri hanno di noi, le cariche pubbliche e tutti quelli che non sono propriamente i fatti nostri.
 Epitteto invita l'aspirante filosofo, ed oggi io penserei a ciascuno di noi che non debba necessariamente esserlo o volerlo diventare, ma che voglia, invece, assumersi un proprio modo di libero ragionamento, di libertà di pensiero e di parola libera, sottraendosi a forme di influenzamento e di ricerca di consenso(quanto spesso?) "Il testo si apre ad una interessante proposta di riflessioni: ad esempio:

"Se credi che le cose che sono in schiavitù siano libere e le cose che ti sono estranee siano tue, ebbene, sarai ostacolato nell'agire, sarai inquieto e triste, ti risentirai con Dio e con gli uomini. Se invece pensi che sia tuo solo ciò che è tuo, allora sarai libero, nessuno potrà costringerti, non rimprovererai più nessuno, non farai nulla contro la tua volontà, non riceverai danno da alcuno".
" Le cose che dipendono da noi sono per natura libere, senza impedimenti e senza ostacoli; le altre, al contrario, sono in uno stato di impedimento e ci sono estranee".
La riflessione cui conduce Epitteto è sulla scelta da operare: se vorremo cose elevate, non potremo accontentarci di piccoli sforzi, ma invece, dovremo impegnarci molto. Così come dovremo rinunciare ad alcune cose di queste elevate, o anche riviarne qualcuna: darci dei limiti, modulare l'azione  e lo sforzo, insomma! Distinguere nella disciplina del giudizio:

"Quando avanzerà una rappresentazione dolorosa, esercitati a completare questa idea dolorosa pensandola non come tale non sono il mio dolore, ma come penso a me addolorato. Inoltre, esercitandoti poi a distinguere di quell'esperienza ciò che dipende da te, distinguendolo da quello che non dipende da te, potrai esprimere un giudizio equilibrato, perchè se la cosa non dipende da te, allora non riguardandoti, cesserà di impegnare le tue forze".
Dunque Epitteto già ci parla di "rappresentazione"!
Bene, la riflessione diventa sempre più familiare, coinvolgente e pertanto, aspetto di approfondirla al prossimo post.  
                                      
Cosa ne pensate di tutto ciò?
Vi ritrovate a considerare le cose se non così, in modo simile?
Con un Tuo commento potremo approfondire anche insieme le cose!

A presto. La Vostra AnnamariA


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