lunedì 16 settembre 2013

AMARE FILOSOFICA,,,MENTE

SPECIALE POST: MODENA IN FILOSOFIA



Amare filosofica...mente

Carissimi, ritorno a Voi ed all'impegno che mi ero data nell'ultimo post di domenica,15 settembre. E poichè sono tante le cose che voglio riportarvi, cercherò di selezionarne alcune in questo festival della filosofia, in modo che, quanto sentito e provato nel corso degli incontri io pensi interessante da trasmettervi, passi anche attraverso il mio sguardo "psicologico". 

Da queste due altre giornate concentrate attraverso Radio 3 che incontra i suoi ospiti, filosofi e non, intanto il primo rilievo è che le donne esperte che mi attendevo, come avevo rilevato nel post precedente(del 15 Settembre), hanno fatto interventi molto, molto interessanti. Silvia Vegetti Finzi,mia collega psicologa, molto nota nell'ambito della psicoanalisi, ha fatto un bellissimo intervento sull'amore progettuale e sulla responsabilità dell'amore genitoriale verso i figli. La sociologa Chiara Saraceno, ha parlato dei diversi modi attuali di fare  famiglia: delle unioni eterosessuali ed omosessuali e della proiezione del matrimonio in aumento nel nostro paese. Tema affrontato anche dalla filosofa Nicla Vassallo, che pure ha approfondito le relazioni sul piano del pregiudizio e degli stereotipi che le influenzano e le cristallizzano, proprio negandone la portata di autenticità e ricchezza dal punto di vista sociale.
Nell'intervista doppia a Elena Bettetini e Roberta de Monticelli, entrambe filosofe, sono emerse le emozioni nella relazione: indignazione e risentimento; del dolore come elaborazione positiva dell'amare; di menzogna e verità;dell'amare patrio, con R. de M.che  ha toccato, con passione, il tema della Costituzione italiana.
Elena Puccini ha trattato di filosofia sociale, con il tema della cura: la relazione sociale che passa attraverso essa, la responsabilità; il rapporto tra individuo e comunità. Un bell'intervento dell'architetta urbanista Cristina Bianchetti sulla trasformazione degli spazi pubblici e sulle nuove concezioni dell'abitare. Maura Franchi, esperta di filosofia dei consumi, invece ha fatto il suo intervento sulle condotte e comportamenti on line, in particolare descrivendo internet come luogo nuovo, sconosciuto ancora  (e non soltanto virtuale), in cui i giovani, soprattutto, tendono ad esprimere bisogni profondi, anche se affiorati in modo   superficiale e omologabile.
La presenza delle studiose filosofe ascoltate, ed anche quelle che non avuto modo di ascoltare, che si esprimono in luoghi pubblici e formali, sul tema AMARE in quanto esperte pensatrici, è senz'altro una conquista recente. Interessante e promettente che "uscite dalle case private" le donne, studiose, ricercatrici e professioniste, occupino i luoghi sociali pubblici, influenzando positivamente le sorti della politica e del rinnovamento sociale ed economico.
Ed una riflessione finale: da studiosa donna io stessa, ho riflettuto sulla presenza corposa, proprio di corpi, che hanno occupato i luoghi predisposti, da quelli più impegnativi del sapere, ad altri più leggeri del sapore. Tra arte e spettacolo.Gustando le piazze, uscendo dagli schermi privati a quelli pubblici, i maxi, ed ascoltando: mi sono chiesta se questo nuovo fenomeno della gente che va nelle piazze (come uno dei filosofi, Roberto Esposito, definisce "ritorno delle emozioni" quali passioni collettive), non sia l'emergenza di nuovi bisogni di conoscenza; di una richiesta comunemente espressa di ri-scoperta di sè in relazione all'altro e agli altri.  
Riscoperta di un bisogno di relazioni che passino attraverso tutti i luoghi possibili del sociale e perciò del culturale ", usando il corpo come un mezzo esplorativo", in modo fisico e collettivo.
Noi ci formiamo e nasciamo in relazione( all'ambiente grembo materno; ai genitori, agli insegnanti ed amici); e manteniamo le relazioni per tutto il tempo di vita(con un uomo o una donna, con i figli e nipoti; nel lavoro con i colleghi e con i capi).
Nell'osservare questi flussi vitali di tanti che si riversano in mostre fotografiche, da una piazza all'altra; da uno schermo ad una conferenza in diretta, tutti sembrano avere una radice comune:esporsi sensorialmente al contatto, all'ascolto, al tatto, attraverso esperienze fisiche dirette e fluide. Come viaggi d' entroterra sentimentali e culturali che, evidentemente, s'intrecciano e si fondono, determinando unicità oltre all'individuale.
E da qui, allora mi chiedo, si partirà a sognare di nuovo?

A presto,molto presto!
Dalla Vostra AnnmariA

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