giovedì 6 giugno 2013


 RIFLESSI DI PSICOLOGIA QUOTIDIANA
Una nuova economia che si basi sulla fiducia o ritornare ad avere fiducia in una economia "umana sociale"?

 Cari Amici, 
mi ero impegnata a trovare la risposta del dilemma che ieri Vi ho presentato, quindi, nonostante non abbia avuto spunti da parte Vostra, eccomi a riproporVi  la risposta integrale.
Risposta al Dilemma dei Prigionieri(Versione Integrale di P.Watlawick 1976)
 Ma giunti a questa conclusione, nella solitudine delle loro celle separate sorge nella loro mente un dubbio: «E se il mio compagno che certamente capirà cosa sto pensando, approfitta della situazione e confessa?In tal caso lui viene liberato e io ricevo venti anni. Quin­di, ripensandoci, sarò più sicuro confessando, poiché se lui non confessa sarò io a essere liberato ». Ma subito il prigioniero prende coscienza di un altro fatto: «Se faccio così, non solo tradisco la fiducia del mio compagno, dal momento che non prenderò la decisione più vantaggiosa per ambedue (ossia non confessare e cavarcela con sei mesi); inoltre, se lui è sleale quanto me, anche lui giunge­rà alla stessa conclusione, quindi finiremo per confessare tutti e due e saremo condannati a due anni, esito peggio­re dei sei mesi che potremmo ricevere se negassimo en­trambi ».


Siamo di fronte a un dilemma senza soluzione: i due prigionieri sanno quale sarebbe la decisione migliore per entrambi da un punto di vista logico-razionale, ma que­sto non rende comunque possibile decidere in maniera sicura e definitiva, poiché essi non possono in alcun mo­do comunicare tra di loro.
Del resto, se anche i prigio­nieri riuscissero in qualche modo a comunicare e a pren­dere una decisione comune, il loro destino dipenderebbe ancora dalla fiducia che ognuno nutre per l'altro e che ognuno ritiene che l'altro nutra per lui. 
Ognuno si chie­derà: “Se io mi fido di lui, siamo sicuri che lui si fidi di me e del fatto che io mi fidi di lui?”. 
La decisione, quindi, si baserà sulla sua supposizione riguardo a quale decisione prenderà l’altra persona.A sua volta, la decisione dell’altra persona sarà determinata da "quello che lui pensa che io pensi" sia la decisione migliore. Questo farà si che la decisione verrà a basarsi su un regresso teoricamente infinito del tipo “cosa penso che lui pensa che io pensi che......”

Insomma, il senso di tutto questo è che se i due prigionieri si fideranno l'uno dell'altro, essi finiranno con l'ottenere entrambi il massimo vantaggio:è in questo, profondamente, che consiste l'atto del fidarsi.
Altrimenti, non fidarsi diventa un gioco a somma 0. 

Voi cosa ne dite? 
Che cosa ne pensate della fiducia?
Ti è successo di continuare a fidarti nonostante il dubbio sull'altro? O dell'altro su di te?

Aspetto Vostre risposte come commenti che vorrete
lasciarmi, e grazie del Vostro contributo. 
La vostra AnnamariA



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