sabato 1 giugno 2013



RIFLESSI DI PSICOLOGIA QUOTIDIANA

SE NE VANNO O RESTANO PER SEMPRE NELLA NOSTRA MEMORIA? 

Tre giorni fa, un titolo di prima pagina, riportando la morte di Franca Rame così citava " Se n'è andata anche Franca". Immediatamente, la mia mente è scivolata all'indietro: solo il giorno prima, avevo sentito per radio della morte  di Little Tony; la settimana prima se n'era andato Don Gallo e  poco prima, ad inizio primavera, anche Enzo Jannacci e Califano. E prima di loro, Lucio Dalla e Mariangela Melato.
 Arrivata a quel punto, poi, mi sono arrivati i miei personali lutti.
 Anche i nostri Cari se ne sono andati! 

Ma se ne vanno davvero, se ne sono andati o restano nel nostro ricordo per sempre?  
Già, perchè noi sappiamo "trattenere oltre" al corpo fisico che muore, lasciandoci addosso e dentro di noi, dopo il primo dolore, il ricordo, le memorie delle persone importanti che abbiamo amato, con le quali siamo cresciuti:parenti ed amici, maestri, artisti. 
Perchè ricordiamo? A cosa ci serve ricordare?Ve lo siete mai chiesti?

Dal punto di vista della fisiologia, allo stato attuale   delle conoscenze che le neuroscienze, la psicologia, ci dispongono, sappiamo che la memoria è un processo di acquisizione e permanenza delle informazioni che arrivano al nostro cervello; che vengono elaborate attraverso un' attività complessa ed intelligente per cui noi apprendiamo proprio perchè ricordiamo. 

Nella memoria breve immettiamo dati, come facciamo quando su una lavagna scriviamo ciò che vediamo; segnando anche quanto ci diciamo internamente, in dialogo silenzioso, per dare attenzione a quei dati che arrivano: gli studi effettuati ci informano che se trattiamo con chiarezza e precisione (processo dell'attenzione) quegli elementi, tratteniamo in modo più efficace le informazioni che saranno, poi, trasmesse alla memoria lunga.E' da qui che noi le recuperiamo come ricordo.
C'è un limite di pezzi informativi (detti chunks) che possiamo lavorare al breve, 7 +o-2,(Miller lo misurò nel 1956) a seconda della corposità dell'informazione. Infatti, se questi chunks sono più grandi li perdiamo; ma, li perdiamo anche se l'attenzione è ridotta quando essi entrano.

E ricordiamo immediatamente attraverso un'esperienza sensoriale, ossia attraverso la memoria dei sensi. Le  informazioni ci arrivano proprio come visive, come uditive; come sensazioni tattili, ed anche gustative ed olfattive.  
"Io ho fortissimo il profumo di mimosa che mi arrivava dalla finestra al banco nel quale, per ore,  passavo le mie ore da studentessa di scuola elementare.
E voi avete una memoria olfattiva o gustativa della vostra infanzia? Dolci particolari, fragranti e caldi, irresistibili?"
A proposito di dolci, vogliamo ricordarci di quella deliziosa madeleine che descrive Proust? Geniale quella rievocazione "letteraria", non pensate?

Le informazioni si muovono attraverso diverse vie neuronali, dalla visiva a quella del linguaggio: infatti, sappiamo che  il linguaggio viene appreso nei primi anni di vita proprio grazie alla memoria breve! 
Successivamente, attraverso questa memoria che oggi è meglio definita come memoria del lavoro, le informazioni vengono trasferite ed arrivano nel magazzino dove sono organizzate per essere ricordate: anche qui, elementi emozionali associativi colorano e danno tono a queste informazioni che possiamo trattenere per tutta la nostra vita. 

La memoria a lungo termine immagazzina e rievoca i dati. E' costituita dalla memoria episodica e da quella semantica, che formano la cosìddetta memoria dichiarativa:essa ci permette di assimilare e recuperare parole e numeri, con tutte le conoscenze sul mondo. Questa memoria implica consapevolezza di sè e viene anche detta esplicita.
La memoria episodica archivia e richiama  informazioni di tipo particolare;quando esse sono relative ad eventi della nostra storia personale, unici, basati sulla nostra identità, essa viene detta memoria autobiografica.

Possiamo ricordare che attraverso la memoria semantica: la Gioconda è opera di Leonardo da Vinci; Roma è capitale del nostro paese, come lo è Parigi della Francia, perchè è lì che abbiamo archiviato le conoscenze sul mondo come luoghi e persone.

La memoria procedurale, invece, è quella che ritiene e poi recupera i comportamenti automatici, relativi al saper fare, alla destrezza, come per esempio l'andare in bicicletta. Oppure conoscenze e circostanze come l'andare al ristorante.

La conoscenza su come funziona la nostra rete neuronale in interazione con l'ambiente esterno/interno, ci rileva che tutta la nostra attività di memoria è profondamente tracciata dall'esperienza emotiva. Sapevate? (senz'altro lo avrete sperimentato sulla vostra pelle se anche non lo sapete consapevolmente) che l'ansia e lo stress provocano una dispersione dei dati dalla memoria del lavoro: infatti, l'ansia interferisce nei processi dell'attenzione e questo incide sulla dispersione delle informazioni che così vengono perdute.


Gli studi più recenti ci dicono che la memoria non si perde semplicemente perchè invecchiamo, ma perchè, dopo i 70 anni, le nostre abilità tendono a calare. Nell'osservazione su gruppi di giovani e vecchi che dovevano memorizzare , i vecchi perdevano i dati recentemente appresi, (liste di parole/sequenze di numeri e di frasi) quando, a queste liste, venivano associati altri compiti e funzioni da svolgere
Era soprattutto in tali circostanze complesse che essi perdevano i dati recentemente acquisiti nella memoria breve. mentre, anche per i giovani la poca chiarezza, l'aspettativa sul compito,come una diminuita attenzione, provocavano la mancata o parziale conservazione del dato recente.

E' interessante anche rilevare, ancora attraverso ricerche fatte su gruppi, che una memoria risulta ben allenata non solo attraverso l'esercizio mentale (lettura, enigmistica, mnemotecniche), ma anche per la presenza di esercizio fisico.Nel caso specifico, le persone studiate in gruppi impegnavano 40 minuti in una camminata veloce quotidiana. Si è osservato che l'ossigenazione, che dall'attività fisica quotidiana viene rilasciata sull'intero processo fisiologico, agisce sui meccanismi della memoria e ne favorisce una vitalità prolungata.

Sempre dalla ricerca praticata sulla memoria e sull'apprendimento, conosciamo anche che  è attivo l'effetto "Pigmalione" o Rosenthal, per cui in bambini "individuati come capaci/meno capaci" all'inizio dell'anno scolastico, si costruisce un fenomeno che viene definito "profezia auto-verificantesi":per esso, si generano effetti che condizionano i loro risultati scolastici di fine anno. (Il nome è quello dello psicologo sociale che lo rilevò nello studio di relazioni genitori/insegnanti con allievi e figli; come dei capi con dipendenti).

Ne avete mai sentito o letto? E a voi è successo di trovarvi implicati direttamente o indirettamente in una dinamica di profezia avverantesi?

E cosa dite della vostra memoria? Siete soddisfatti o dopo questo post potrete darvi qualche opportunità in più?

 Vostra AnnamariA 


E' gradito un tuo commento
iscriviti ( se non sei già iscritto) a google + clicca su commenti
inserisci user name e una password
rilascia il tuo commento in libertà e ti risponderò
oppure manda una e-mail annamaria.agnano@gmail.com




Ai sensi del D.lgs n.196 del 30.06.03 (Codice Privacy) si precisa che le informazioni
contenute in questo messaggio sono riservate e ad uso esclusivo del destinatario.
Qualora il messaggio in parola Le fosse pervenuto per errore, La preghiamo di eliminarlo
senza copiarlo e di non inoltrarlo a terzi, dandocene gentilmente comunicazione.

Disclaimer
Le informazioni contenute in questo blog sono puramente divulgative.
Questo Blog non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con una frequenza costante e periodica non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n* 62
del 07 Marzo 2001. Inoltre le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e valutate di pubblico dominio. Qualora il loro utilizzo violasse diritti d’autore scrivete una mail al seguente indirizzo annamaria.agnano@gmail.com e le immagini in questione verranno immediatamente rimosse.

Nessun commento:

Posta un commento