domenica 9 giugno 2013

RIFLESSI DI PSICOLOGIA QUOTIDIANA: L'AMORE FERTILE CHE RENDE LIBERI

RIFLESSI DI PSICOLOGIA QUOTIDIANA
L'AMORE FERTILE CHE RENDE LIBERI

Cari Amici, 
oggi ritorno a Voi con una nuova riflessione che prende spunto dalla visione di un film che ho rivisto dopo alcuni anni. Blu di Krzysztof Kieslowski.http://www.mymovies.it/biografia/?r=3458
Chi di voi ha visto o sentito parlare della sua trilogia? Rosso e Bianco sono gli altri due che la completano, un ricordo per qualcuno di voi (?) e per altri una buona informazione (?) Lo spero!

Innanzitutto, la mia prima sensazione è stata quella di trovarmi a vedere un film completamente nuovo. Infatti, sebbene ne ricordassi la trama, erano le mie sensazioni ad essere nuove, come se io ponessi un'attenzione tutta diversa sui personaggi, sugli eventi e sui simbolismi che l'autore aveva messo in scena. Voi avete mai provato questa stessa esperienza?La sensazione di provare qualcosa di nuovo, un coinvolgimento emotivo intenso, sebbene di fronte a scene riconoscibili perché già viste!

Blu, dunque, è il film che Kieslowski dedica alla libertà, in particolare ad una libertà intima, emotiva, che solo nell'amore riesce a elevarsi. La musica è l'altra protagonista che l'autore mette al centro della narrazione, attraverso la lettera di S. Paolo  ai Corinzi che diventerà il canto del coro, in chiusura dell'ultima scena: 
    E se avessi il dono della profezia
    e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
    e possedessi la pienezza della fede così da    
    trasportare le montagne, 
    ma non avessi l'amore,
    non sarei nulla.

 In breve, la trama: Julie, dopo essere sopravvissuta all'incidente in cui hanno perso la vita suo marito e la loro bambina, si troverà a vivere un percorso intimo carico di dolore:dopo un tentativo non riuscito di darsi la morte; cercando il conforto nella vecchia madre, malata di alzheimer, che per questo non la riconoscerà, ella cercherà di annullarsi. Rinunciando così ai suoi ricordi e mettendo in vendita la casa in cui era stata felice; distruggendo la partitura musicale composta insieme a Patrice, marito amato e celebre compositore; allontanandosi dai luoghi della sua vita passata, si ritirerà, infine, sola, in un appartamento a Parigi.
Tuttavia, il dolore cui ella cederà e che le farà negare la possibilità di continuare a vivere, poi, attraverso i fatti e le persone che ella incontrerà, diventerà, invece, la condizione della sua intima "dolorosa rinascita".
Dalla casa si è portata con sè, unica luce del passato, il piccolo lampadario blu della stanza di sua figlia: il solo pezzo di memoria indelebile, un filo blu al quale ella è legata da sempre! Le memorie  viscerali della sua eterna fertilità, che la guidano a nuove forme vitali di sè.

E l'amore che ella ha dentro di sè, avanzerà. Lo scopriamo attraverso una serie di oggetti simbolici e di situazioni emozionali che incontrerà nel suo percorso:

quando Julie si sentirà impaurita dalla sua solitudine nella nuova casa, ricercherà, attraverso il ricordo della madre, una memoria emozionale di sè bambina temeraria (le chiederà se da piccola aveva paura dei topi). La vecchia donna, però, non potrà aiutarla, l'alzheimer la tiene in uno stato di isolamento da se stessa e dai ricordi della sua vita. Così, Julie dovrà affrontare da sola la sua paura, proprio esprimendo con essa un nuovo coraggio di sè (il coraggio non è che la paura affrontata)!

 Quando la sua giovane vicina, che fa la spogliarellista prostituta, ne invocherà l'aiuto( perchè il padre, da spettatore, l'ha scoperta e lei se ne vergogna). Julie saprà sostenerne il senso di colpa, chiedendole semplicemente di rispondere con onestà a se stessa ed ai valori interni a sè che, essi soltanto, possono essere riferimenti più responsabili ed adulti.

Quando, ancora, ella scoprirà che l'uomo dal quale si sentiva amata, ha amato un'altra donna e sarà una catenina con una croce d'oro a farglielo riconoscere...  E lei saprà accettare il figlio,la nuova vita, che l'altra sta aspettando, permettendole proprio di abitare la casa che,perciò, deciderà di non vendere più. Quel luogo, che lei ha amato nel passato, oggi accoglierà madre e figlio; nella continuità dell' amore che supera il piccolo ed egoistico bisogno individuale e guarisce il ferimento del tradimento(Julie saprà farlo). 
L'amore più grande, con una sua vita fluida e generosa, che eleva così ciascuno di noi, individuo, a qualcuno più grande (l'amore è oltre me; nel  prossimo a me!)

Quando, infine, ella accetterà di comporre la partitura del coro che chiude l'opera per il concerto dedicato all'Europa unita. Sarà Olivier, assistente musicista del marito, a chiederglielo.
" Devi firmarla tu, però, perchè  ne sei l'autrice: solo così io accetterò di suonarla". 
La donna dovrà uscire dall'anonimato ( quello stesso che invece aveva permesso a suo marito di diventare celebre), ed esporsi adesso ad un gesto più alto, politico. Sarà l'amore dell'uomo a chiederle questa nuova responsabilità. L'amore generoso ha fede e dà fede; sospinge l'altro ad avanzare; gioisce della sua autonomia.  
E la creatività di entrambi, cresciuta nella reciprocità, sarà garanzia perchè quella musica rappresenti il senso profondo dell'unione di cui essa è simbolo.


Julie accetterà, accogliendolo, anche l'amore di Olivier e la scena si chiude sulle note straordinariamente intense del coro che canta le parole di S.Paolo, e le cui voci così chiudono in un'atsmosfera profondamente toccante:

         queste dunque le tre cose che rimangono
         la fede, la speranza e l'amore 
        ma di tutte più grande è l'amore.

  L'amore è paziente
 è benigno l'amore,
 non si vanta, non si gonfia,
 non manca di rispetto, 
 non cerca il suo interesse,
 non si adira, 
non tiene conto del male ricevuto, 
ma si compiace della verità.
L'amore non avrà mai fine.

 Cosa ne pensate di questo tema? E il suo percorso?
 Che valore ha per voi?
 E per le persone importanti della vostra vita?

Aspetto un vostro commento che darà più senso a questo post, non credete?
   
La vostra AnnamariA



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